COPPIE DI FATTO E PACS: PROCLAMI E DISSENSI NEL MONDO CATTOLICO
Le coppie di fatto: continuano a essere oggetto di attenzione anche alla luce de nuovo intervento del Vaticano, dalle colonne dell’Osservatore Romano, nel dibattito politico italiano. Il tema era tornato di attualità prima con un emendamento previsto in Finanziaria che avrebbe allargato alle coppie conviventi, anche se dello stesso sesso, gli sgravi in materia di successione previsti per le coppie sposate – successivamente ritirato grazie all’intervento della teodem della Margherita Paola Binetti; poi con l’iniziativa del Consiglio comunale di Padova di istituire un registro delle coppie di fatto, registro che esiste da molti anni in numerose città italiane come Firenze e Bologna. Per disinnescare un dibattito potenzialmente esplosivo alla vigilia del voto di fiducia sulla Finanziaria al Senato, Romano Prodi ha fatto approvare dal Consiglio dei Ministri un ordine del giorno che rimanda il dibattito sul riconoscimento civile delle unioni di fatto ad un disegno di legge elaborato dalle ministre Barbara Pollastrini e Rosy Bindi, insieme a Giuliano Amato, da presentare a fine gennaio. Lo stralcio dell’emendamento sulle successioni e le rassicurazioni di Prodi circa il fatto che il governo «farà una cosa seria e saggia, perché siamo persone serie» non sono però bastati a placare le preoccupazioni del Vaticano, prontamente e strumentalmente spalleggiato dal centrodestra che sulle unioni civili promette di fare una battaglia campale. La bordata più forte la spara il quotidiano pontificio, che il 9 dicembre apre con un titolo calcolato per creare il massimo scalpore possibile: «Natale 2006: sradicare la famiglia è la priorità della politica italiana». All’interno, l’articolo descrive quella sulle unioni civili come «una battaglia senza senso» e definisce di «carattere ipocrita» le iniziative «che mirano ad accreditare una forma alternativa di famiglia».
L’intento è, chiaramente, quello di fare terra bruciata per bloccare sul nascere ogni tentativo di defezione o di dialogo all’interno del mondo cattolico. Poche, ma chiare, le voci di dissenso da questa impostazione. Le Comunità cristiane di base, Pax Christi, la Caritas di Bologna con don Giovanni Nicolini, secondo i quali è bene evitare giudizi sommari violenti e deporre l’impostazione ideologica data alla questione.
Il Governo ha precisato per bocca del ministro per i rapporti con il Parlamento Vannino Chiti che vi è la necessità di meglio definire sul piano giuridico i diritti delle persone che si trovano nella situazione di convivenza di fatto e di farlo ovviamente con tutele e diritti diversi da quelli delle famiglie così come le riconosce la Costituzione .
Anche perché il Paese, soprattutto le nuove generazioni, sono come spesso accade più avanti della politica: il 59% degli italiani, secondo un sondaggio, avverte l’esigenza di una legge sul tema.