COS'E' IL REDDITO D'INCLUSIONE
Dai dati Istat emerge una fotografia drammatica, che peraltro si percepisce anche solo girando per il territorio e nei quartieri delle nostre città: un milione e 600 mila famiglie, ovvero 4,6 milioni di persone,( quasi l’ 8% della popolazione) hanno varcato la soglia della povertà assoluta, un minore su tre è a rischio.
Per questo motivo ho visto con grandissimo piacere l’annuncio del Governo di voler accelerare l’iter del reddito di inclusione , trasformando il disegno di legge delega, per il quale il Governo avrebbe sei mesi di tempo dopo l’approvazione del Parlamento per rendere operativa la norma, in un disegno di legge da applicare immediatamente o addirittura in un decreto che sottolinei il carattere di urgenza e renda più rapido anche l’esame delle due Camere.
Il Reddito di inclusione è un provvedimento a sostegno delle famiglie più in difficoltà, collegato a un effettivo percorso di inserimento sociale e lavorativo che si ispira al REIS il Reddito di inclusione sociale http://www.redditoinclusione.it/
ed è cosa diversa del Reddito di cittadinanza come si evince dalla scheda allegata desunta da Famiglia Cristiana.
Non solo soldi
Il provvedimento prevede due diverse forme di assistenza.
La prima è quella più strettamente economica, con un assegno mensile (potrebbe aggirarsi intorno ai 400 euro) che garantisca appunto quel ‘reddito di inclusione’ in grado di consentire alle famiglie che ne beneficiano di accedere ai beni di consumo fondamentali per la loro sussistenza.
La seconda consiste invece in una serie di servizi alla persona da garantire gratuitamente in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale. Si tratta di progetti personalizzati di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, da elaborare e gestire in collaborazione con le amministrazioni locali sulla base delle effettive esigenze degli interessati.
Il disegno di legge delega prevede anche la necessità di un riordino dei servizi e, più in generale, delle prestazioni di natura assistenziale attualmente previsti, che possono essere anche ricondotti all’interno di quelli previsti da questo provvedimento.
Chi ne può beneficiare
Le famiglie beneficiarie dovrebbero essere una buona parte di quel milione e 600mila considerate dall’Istat al di sotto della soglia di povertà. La platea sarà individuata sulla base dell’indice ISEE. È concessa la priorità alle famiglie con figli minori o con disabilità gravi o con donne in stato di gravidanza, oppure ancora con persone disoccupate di età superiore ai 55 anni.
Sarà l’Inps a verificare la persistenza delle prerogative necessarie, non solo per impedire le truffe, ma anche per far sì che i beneficiari seguano effettivamente i piani di inserimento professionale e l’assegno non si trasformi così in una sorta di ‘stipendio’ garantito dallo Stato (come sarebbe invece il ‘reddito di cittadinanza’).
I fondi
I soldi sono stati già stanziati. Si tratta del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale previsto dalla legge di stabilità e quantificato in un miliardo e 150 milioni di euro. A questa cifra, si potranno aggiungere le risorse provenienti dai programmi operativi nazionali e regionali finanziati con fondi strutturali europei.
- con la Legge di stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208), infatti, all’articolo 1, al comma 386 aveva istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un apposito fondo, al fine di garantire l’attuazione del Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e nel successivo comma 387, lettera a) individuava come priorità del Piano l’avvio su tutto il territorio nazionale di una misura di contrasto alla povertà.
- in attesa dell’adozione del menzionato Piano, il Decreto 26 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 166 del 18 luglio 2016, disciplinava l’attivazione del nuovo servizio, fissandone le linee guida nonché i rinnovati criteri e le procedure operative per procedere in modo rapido all’avvio dell’intervento su tutto il territorio nazionale http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/focus-on/Sostegno-per-inclusione-attiva-SIA/Pagine/default.aspx
- a luglio del 2016 la Camera dei Deputati approvava il Disegno di Legge Delega 3594, recante norme relative al contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali http://www.minotariccoinforma.it/cgi-bin/archivio/APPROVATO_IL_DDL_POVERT%C3%80_CON_UN_MIO_ODG3053.asp ora in discussione in Commissione al Senato.
Già nel giugno del 2015 con un gruppo di amici Deputati sul tema avevamo promosso una giornata di confronto aiutati dal Prof. Gori della Cattolica