CRESCE IL NUMERO DEI CINGHIALI PRESENTI SUL NOSTRO TERRITORIO

Il territorio italiano, nella sua interezza, ha visto negli ultimi decenni profondi mutamenti ambientali, un costante consumo di suolo, un incremento di aree protette ed in generale di aree forestate a volte purtroppo legate ad un abbandono di quote importanti di agricoltura, soprattutto in aree collinari e montane, con una crescita esponenziale delle specie selvatiche ed in particolare gli ungulati, che hanno un impatto pesantissimo ed in molti casi insostenibile sulle attività umane in molte aree del Paese.

"L'incremento esponenziale, nel particolare, del cinghiale, sta determinando crescenti problematiche in termini di danni alle coltivazioni, incidenti stradali e rischi di trasmissioni di patologie agli animali domestici o all'uomo. Secondo i dati ISPRA, il cinghiale è responsabile dell'85% dei danni alle attività agricole".

La Legge 157 del 1992 prevede responsabilità ed investimenti di ATC e di CA per il ripristino ambientale, per la gestione, la tutela e la conservazione delle specie selvatiche - con particolare riguardo alle popolazioni di ungulati - e purtroppo a fronte di comportamenti responsabili e virtuosi non sono rare le situazioni di gestioni, anche recentemente finite avanti alla Magistratura, quantomeno discutibili di tali funzioni da parte dei soggetti preposti, che richiedono un costante controllo e monitoraggio.

"Ho così deciso, insieme ai miei colleghi, di attenzionare i Ministri delle Politiche agricole, alimentari e forestali ed il Ministro dell' Ambiente sull'eventualità di riattivare le procedure previste dall'art. 35 - co 1,2 della Legge 157/92 affinchè predisponga e presenti alle Camere, o quantomeno alle Commissioni Agricoltura e Ambiente, un rendiconto sullo stato di attuazione della citata 157/92, una visione complessiva e puntuale, ma soprattutto istituzionalmente ufficiale, dell'attuazione legislativa sul territorio nazionale, sull'efficacia ed anche su eventuali limiti normativi in essere e conseguentemente mettere in condizioni il Parlamento e le Istituzioni regionali e locali di poter intervenire in modo efficace sul quadro normativo apportando riforme e/o correttivi miranti ad una migliore gestione del territorio, ad una riduzione dei problemi, dei danni e/o incidenti e complessivamente ad una maggiore efficacia nel conseguimento degli interessi generali"


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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