DANNI AI RACCOLTI DI CASTAGNE.
URGENTE L’INTERVENTO DELLA REGIONE PER
INDIVIDUARE LE CAUSE DEL DETERIORAMENTO DEI CASTAGNETI E
PER SOSTENERE I COLTIVATORI”.
“La Regione Piemonte deve attivare il Settore fitosanitario affinché, anche
in collaborazione con l’Università, individui le cause che stano provocando
da alcuni anni il deterioramento delle castagne in diverse aree collinari,
in particolare nel Roero, al fine di suggerire adeguati strumenti di
prevenzione o di cura. L’amministrazione regionale, inoltre, deve attuare
iniziative e strumenti mirati a favore dei coltivatori danneggiati per
sostenerne l’attività in questa fase così difficile per tale comparto”: lo
dichiara il Consigliere regionale del PD Mino TARICCO, primo firmatario di
un’Interrogazione (sottoscritta anche dal Consigliere Giovanni Negro - Udc)
relativa ai danni subiti dai raccolti di castagne nel territorio del Roero e
nelle altre aree regionali interessate.
“La cultura dei castagneti - spiega il Consigliere regionale Mino TARICCO -
rappresenta una considerevole integrazione al reddito per i conduttori di
fondi in aree notoriamente non facili da gestire e da coltivare. Tra le zone
a forte vocazione e tradizione di coltura di castagneti vi sono anche
importanti aree collinari e tra queste significative porzioni del Roero. Ed
è proprio nel Roero che gli operatori denunciano il verificarsi
ciclicamente, ormai da alcuni anni, di casi di deterioramento delle
castagne, che svilupperebbero nella polpa muffe ed ‘inscurimento’ della
stessa, con grave deperimento del loro valore di mercato. Questa
problematica, unita ai danni generati dal cinipide galligeno ed agli altri
problemi fitosanitari, rischia di compromettere in modo definitivo la
sostenibilità della coltura dei castagneti da frutto nel territorio del
Roero, nonché nelle altre aree interessate”.
“Per queste ragioni – conclude il Consigliere regionale Mino TARICCO –
ritengo necessario e urgente un intervento da parte della Regione, sia per
individuare le cause del problema e prospettare possibili soluzioni, sia per
sostenere l’attività dei coltivatori danneggiati”.