DATI ISTAT +1,2

Un’altra piccola  ma importante notizia positiva, soprattutto perché esprime un orientamento che rafforza i segnali di una ripresa che sta consolidandosi arriva in questi giorni dall’ISTAT.
Nella revisione delle stime sul PIL  nel primo trimestre del 2017 l'Italia recupera infatti anche a livello  europeo. 
Il +0,4% congiunturale che porta a +1,2% il  tendenziale per i 2017 ci avvicinano in termini di crescita alla media europea.
L'Istat infatti,  diffondendo i conti trimestrali, riporta anche i dati relativi  agli altri Paesi. Svetta ancora la Germania (+0,6% e +2,9% su anno), ma la Francia fa come noi a livello congiunturale (+0,4%) e peggio su base annua (+1,0%). 
Restiamo però ancora sotto la media dell'eurozona (+0,5% e +1,7% annuo). 
L'Istat  infatti registra, precisamente, per i primi tre mesi dell'anno un valore del Prodotto interno lordo pari a 395 miliardi e 783  milioni di euro.
L'Istat ricorda che i dati sono stati destagionalizzati e  corretti per gli effetti di calendario (il primo trimestre ha  avuto due giornate lavorative in più sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al primo trimestre del 2016).
Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda nazionale hanno registrato una crescita dello 0,5% dei consumi finali nazionali e un calo dello 0,8% degli  investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate  dell'1,6% e le esportazioni dello 0,7%. 
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di agricoltura (+4,2%), che in questo modo recupera quanto aveva perso, e servizi (+0,6%), mentre quello dell'industria risulta negativo (-0,3%). Su base annua invece l'agricoltura va sostanzialmente in pareggio (+0,1%),
 l'industria è in positivo (+0,6%), grazie alle costruzioni  (+1,0%) e i servizi ottengono il rialzo maggiore (+1,2%), con andamenti positivi su tutti i fronti, dal commercio al credito.
Tra le notizie positive anche la notizia che l’ISTAT ha rivisto al rialzo il quarto trimestre 2016, portandolo a +0,3%, nella precedete stima infatti lo aveva dato a +0,2%. 

In allegato alcuni articoli di giornali che commentano questo dato


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