DELL'INFORMAZIONE CHE SAREBBE NECESSARIA E DELLA SUPERFICIALITA' PELOSA

Premessa.

Sono sicuro di non poter essere ascritto tra i paladini o i difensori a prescindere della biodinamica.

Ma ho trovato molto sgradevole la modalità con cui una Senatrice a vita ieri in Aula al Senato,  nella approvazione in seconda lettura del disegno di legge “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico”, peraltro approvata con il suo solo voto contrario, e un astenuto, ha voluto macchiettisticamente rappresentare l’agricoltura biodinamica come oggetto di stregoneria.   
Che la Professoressa in questione stia conducendo da anni una sua personale battaglia contro il biologico ed il biodinamico è cosa nota a tutti coloro che si occupano della materia, e sicuramente avrà i suoi motivi per farlo, ma non si può impunemente gettare fango per di più in modo assolutamente macchiettistico e strumentale su un settore agricolo come quello biologico, anche nella sua versione biodinamica, che è fortemente apprezzato dai consumatori e che è uno dei volti della qualità alimentare del nostro paese nel mondo.
Si può apprezzare o meno, lo si può scegliere o rifiutare, ma parole e toni come quelli sentiti ieri, (( come peraltro era già successo  in occasione di un importante convegno sul tema al Politecnico di Milano. Un convegno organizzato dalla Scuola di architettura, urbanistica e ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano (in Aula Magna Rogers), con il patrocinio di Comune di Milano, Regione Lombardia, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, La Triennale di Milano e il Touring Club Italiano, contro il quale già  era stato nnescato uno scontro frontale cui era seguito un documento in risposta di altri esperti a sostegno del
convegno
)),
 non fanno sicuramente bene neanche a chi si ammanta di una sorta di superiorità intellettuale, che credo sarebbe degna di migliori cause.


Nel merito.        anche in PDF

Cosa è l’agricoltura biologica
“La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione alimentare basato sull’interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente ed azione per il clima, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali e l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e norme rigorose di produzione confacenti alle preferenze di un numero crescente di consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. La produzione biologica esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo, da un lato, a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori e, dall’altro, fornendo al pubblico beni che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.” REGOLAMENTO (UE) 2018/848 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 maggio 2018  
Il termine “biologico” deriva dal greco biologos, da bios (vita) e logos (parola, comprensione). 

L’agricoltura biologica è ormai una quota significativa della realtà agricola italiana che coinvolge ormai 80.000 imprese e oltre 2 milioni di ettari (come rende evidente anche il Rapporto SINAB di MIPAAF e ISMEA), realizzata attraverso un metodo di produzione che tende a non utilizzare sostanze chimiche di sintesi, per conservare e migliorare le caratteristiche del suolo e rispettare le forme di vita e gli organismi utili con la finalità di salvaguardare la salute dell’ambiente, del consumatore e dell’agricoltore stesso.

Per la concimazione ed il trattamento della terra vengono usate sostanze di natura organica o minerale a lunga solubilità. La lavorazione del terreno prevede come centrale il ritorno alla rotazione delle colture e anche le forme di allevamento e le successive di eventuale trasformazione dei prodotti perseguono l’obiettivo di un benessere complessivo e di una migliore salubrità dei prodotti.


Per approfondire anche in merito alla legge in esame due interessanti articoli della Prof.ssa emerita di Microbiologia Agraria, già preside della Facoltà di Agraria, Università di Milano Claudia Sorlini sul Fatto
alimentare
e del Gruppo di docenti per la Libertà della Scienza

Cosa è l’agricoltura biodinamica
E una branca dell’agricoltura biologica (4500 imprese per oltre 15mila ettari) per cui ne rispetta tutte le regole aggiungendovi quelle previste dai disciplinari del biodinamico, che è normalmente più restrittivo dal punto di vista ambientale (divieto uso rame e prodotti di sintesi, concimazione con letame di produzione aziendale attraverso zootecnia, 10% della superfice aziendale per la biodiversità, ecc. ed ad esempio per il vino divieto di uso di lieviti esterni, ecc.) e si basa sostanzialmente su tre principi: l’azienda come sistema vitale e produttivo, i preparati biodinamici, le fasi lunari (qui una sintesi dal sito di una azienda, con l’unica avvertenza che in questo caso si parla di un unico ente certificatore, il proprio, situazione ormai superata in Italia con più enti certificatori.  

In Italia sono 4 gli organismi che ne certificano il metodo, per  l’uso del  marchio : 
-            Demeter italia                >>>  DISCIPLINARE
      Agrobiodinamica          >>>  DISCIPLINARE 
-       I vini biodinamici          >>>  Marchio registrato

Per un approfondimento del tema senza pregiudizi e con un minimo di apertura al confronto si suggerisce la lettura di un interessante
riflessione dell’enologo Maurizio Gily.

Cosa sono i “preparati biodinamici” 
In questi giorni si è molto parlato dei preparati come il risultato di applicazioni di stregoneria, in realtà questi preparati erano già previsti dal Regolamento CEE n. 2092 del 1991, come “preparazioni biodinamiche” “per l'attivazione dei compost” e sono definiti dal Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018  come:  “miscele tradizionalmente utilizzate nell’agricoltura biodinamica” e ne è autorizzato l’uso anche in agricoltura biologica.

I tanto scandalosi preparati biodinamici erano stati previsti dal Regolamento CE  n. 834/07, art. 12 lettera c  e conseguentemente dal D.P.R. n. 55 del 28/02/2012  .

Per chi fosse interessato ad approfondire un articolo su Terraèvita

Cosa dicono le norme italiane sul tema

In Italia la materia era normata dal decreto ministeriale 18354 del 27 novembre 2009 di recepimento della direttiva UE 834/2007 dal titolo “Disposizioni per l’attuazione dei Regolamenti CE n.834/2007, 889/2008, 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici” che all’Art. 3, comma 5 detta “Disposizioni per particolari prodotti utilizzati in agricoltura biologica, biodinamica e convenzionale”, e anche dal decreto ministeriale 6793 del 18 luglio 2018 che tratta anche dei preparati biodinamici ai sensi articolo 12 del già citato Regolamento CE  n. 834/07.

Un’ultima considerazione i preparati biodinamici sono compresi nella lista dei corroboranti dell’agricoltura biologica e pertanto sono soggetti alla valutazione di una commissione tecnico scientifica di esperti del MIPAAF, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Ambiente, il citato decreto ministeriale 6793 del 18 luglio 2018   infatti recita in proposito “il ricorso a prodotti di origine naturale (non derivati da sintesi chimica) efficaci e sicuri, in linea con i recenti indirizzi dettati dal pacchetto di misure della Commissione del 2 dicembre 2015, così detto, «Circular economy», trova un'utile applicazione e garantisce un positivo supporto per i produttori biologici alla corretta applicazione del metodo biologico o biodinamico."
Il decreto esenta i preparati biodinamici dall’obbligo di registrazione e ne regola l’immissione in commercio e la diffusione con le stesse procedure e gli stessi obblighi vigenti per tutti i corroboranti in agricoltura

Non sono uno scienziato per cui non mi pronuncio sulla scientificità di un metodo piuttosto che di altri, ma mi limito a suggerire una maggiore prudenza a tutti coloro che sono avvezzi a tranciare giudizi con l’accetta e con una sicumera degna di cause migliori, e rilevo solamente che l’agricoltura biodinamica è insegnata in decine di università europee, e solo per citarne alcune :
  
in Olanda l'Università di Wageningen 
in Germania all'Università di Kassel, di Bonn e di Hohenheim
nel Gran Bretagna all'Università di Coventry 
in Danimarca a Copehagen
in Svizzera a Berna
negli Stati Uniti, dal 2005 è stato costituito il Biodynamic Research Network, che raggruppa i centri di ricerca 


ed anche in Italia 
vi sono corsi ad Urbino ed all’Alma Mater di Bologna solo per citarne alcuni. 

In ultimo per cercare di rispondere scientificamente al biodinamico e alle sue potenzialità, è in campo un progetto    GreenResilient     finanziato nell'ambito del CORE Organic Cofund (partners del Horizon 2020 ERA-Net project CORE Organic Cofund) a cui partecipano 12 gruppi di ricerca di 8 paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera).

Ma al di la di tutto questo cosa dice il disegno di legge approvato alla Camera e poi al Senato.
Il disegno di legge al comma 3 dell’articolo1 recita : 
“Ai fini della presente legge, i metodi di produzione basati su preparati e specifici disciplinari applicati nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’Unione europea e delle norme nazionali in materia di agricoltura biologica sono equiparati al metodo di agricoltura biologica. 
Sono a tal fine equiparati il metodo dell’agricoltura biodinamica ed i metodi che, avendone fatta richiesta secondo le procedure fissate dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali con apposito decreto, prevedano il rispetto delle disposizioni di cui al primo periodo.”

Cioè dice che il biodinamico, avendo previsto nei suoi disciplinari il rispetto dei regolamenti e delle norme nazionali del biologico, è equivalente al biologico. 

In più, come spiegato sopra, tutti i suoi preparati sono ammessi  nei regolamenti europei e nella normativa italiana già oggi e da anni per il biologico.

Mi chiedo di cosa stiamo parlando!

Conclusioni 

Alla luce dei Regolamenti ed dei decreti di attuazione in vigore, il lavoro fatto in Commissione ed in Aula al Senato è in linea con l'attuale quadro normativo. 
I tanto vituperati  "preparati biodinamici" come si può verificare sono autorizzati dal Regolamento UE dal 1991, e lo sono  tuttora, e lo sono anche da tutti i decreti ministeriali di attuazione che si sono susseguiti.


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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