DOMANI LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Pronta la bozza per la riforma della Pubblica Amministrazione approntata dal Governo Renzi: un testo comprendente 26 articoli in totale, che hanno come obiettivo un cambiamento e una radicale semplificazione del complesso apparato delle PA. Una bozzache verrà discussa domani, venerdì 13 giugno, durante il Consiglio dei Ministri.
Molte le misure introdotte, tra le quali va prima di tutto ricordata la cancellazione del “trattenimento in servizio”: il 31 ottobre verrà pertanto inteso come il limite massimo oltre il quale chi avesse maturato l’età della pensione non potrà più rimanere al lavoro nel settore pubblico.
In un senso molto simile, nel caso dovessero presentarsi degli esuberi, le PA potranno procedere con la risoluzione del trattamento lavorativo nei confronti di chi avrebbe poi maturato l’età della pensione nei due anni successivi, con ovviamente la corresponsione del trattamento medesimo.
Sempre a proposito degli esuberi, poi, chi dovesse venire a trovarsi in una situazione lavorativa di mobilità, potrà ottenere, seppure in una posizione subordinata ed economicamente meno vantaggiosa, una ricollocazione. Importante anche il provvedimento sugli spostamenti dei dipendenti pubblici: essi potranno essere trasferiti senza assenso, ma a una distanza massima di 100 km (tra i 50 e i 100 km lo spostamento dovrà essere motivato con esigenze organizzative e produttive).
Oltre a ciò, va poi anche ricordato quanto deciso in termini di turn over, che condurrà a un aumento graduale del limite delle assunzioni sino al raggiungimento del 100% delle uscite nel 2018 (ogni anno si avrà una salita graduale di questa percentuale, con il 20% nel 2014, il 40% nel 2015, il 60% nel 2016, l’80% nel 2017 e, infine, il 100% nel 2018): un limite che, però, non si riferirà alle persone ma alla spesa complessiva.
A margine, poi, anche novità per la partecipazione agli appalti pubblici: per i concorrenti in gara privi dei requisiti potrà essere disposta l’esclusione, la quale potrà poi tramutarsi anche in sospensione dalle gare pubbliche da un minimo di uno a un massimo di tre anni.
Il Premier Matteo Renzi, insieme al ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Maria Anna Madia, aveva già annunciato questa stessa riforma, presentando lo scorso 30 aprile un documento contenente alcune linee guida articolate lungo differenti argomenti, attenzione alle persone, lotta agli sprechi, Open Data, semplificazione e digitalizzazione dei servizi, a loro volta suddivisi in 44 punti, e sottoponendolo al giudizio dei lavoratori pubblici e ai cittadini. Nel periodo tra il 30 aprile e il 30 maggio sono arrivate circa 40.000 mail di risposta a questa consultazione, con osservazioni sui vari punti proposti.
Dopo aver reso noto i risultati della consultazione, il Governo, come annunciato, può dunque iniziare a «fare sul serio», partendo con il processo vero e proprio di riforma e seguendo quanto affermato dallo stesso premier Renzi e dal ministro Madia: «Non si fanno le riforme della Pubblica Amministrazione insultando i lavoratori pubblici. Che nel pubblico ci siano anche i fannulloni è fatto noto. Meno nota è la presenza di tantissime persone di qualità che fino ad oggi non sono mai state coinvolte nei processi di riforma. Persone orgogliose di servire la comunità e che fanno bene il proprio lavoro».