E’ stata approvata la risoluzione Expo 2015, perchè i contenuti promossi diventino politiche nuove
In quanto membro del gruppo di deputati della commissione agricoltura della Camera, insieme agli esponenti Ecodem e ai deputati lombardi, ho sostenuto la risoluzione presentata dalla parlamentare Pd Susanna Cenni affinchè le tematiche e le iniziative realizzate e promulgate durante Expo 2015, insieme ai valevoli contenuti della “Carta di Milano”, si trasformino in atti concreti all’interno delle attività politiche nazionali, locali e all’interno degli accordi internazionali. E’ necessario che i contenuti Expo 2015 vengano trasposti in un protocollo internazionale, sulla falsariga di quello di Kyoto e, per quanto riguarda il nostro Paese, in un atto di indirizzo secondo linee ben precise. Il tema portante dell’Expo «Nutrire il pianeta, energia per la vita», rappresenta infatti una delle grandi sfide globali dell’epoca odierna, in quanto focalizza l'attenzione sugli aspetti generali e culturali dell'accesso al cibo, della sicurezza alimentare, della nutrizione, della sostenibilità dei sistemi alimentari, della riduzione della povertà e dell'uso corretto delle risorse del pianeta. Le grandi organizzazioni internazionali stanno predisponendo da tempo ogni strumento utile per far progredire la comunità globale sui temi della sicurezza alimentare, sulla sconfitta della fame e della denutrizione, sulla risoluzione ai temi della diseguale distribuzione del cibo. L'Italia, quest’anno protagonista con Expo di una grande sfida a tanti livelli, deve cogliere l’occasione per allinearsi a questo lavoro collettivo e portare a casa risultati tangibili oggi e per il futuro, anche per dare una risposta positiva e proattiva a tutte le voci contrarie o critiche nei confronti della manifestazione. Nel testo abbiamo sottolineato l’importanza di “ripartire dalla terra e dalle sementi”: con questo s’intende occuparsi di nuovi modelli di sviluppo, significa parlare di economia, di ambiente, clima, salute in termini nuovi, di un corretto uso del suolo. Il tutto, interrogandosi a fondo sul reddito degli agricoltori e sull'annoso problema dell’abbandono delle campagne da parte degli agricoltori che, con il loro lavoro, se sostenuti da politiche favorevoli e corrette, curano la terra non solo a proprio vantaggio, bensì a favore di tutti: presidiano il suolo, evitano frane, alluvioni e contribuiscono al risparmio idrico e, se scelgono pratiche biologiche, contribuiscono alla nostra salute e a quella della terra. Abbiamo sentito come impellente la necessità di sollecitare il governo su questi temi: sostenibilità alimentare e ambientale, tutela delle sementi, sostegno alla ricerca per modelli di agricoltura e produzione sostenibili che si appoggiano all'agricoltura familiare, insieme a pratiche utili al contrasto dei mutamenti climatici in atto. Vanno strutturate e sostenute filiere che combattano lo spreco alimentare, sono necessari percorsi educativi sull’alimentazione e deve sostenersi l’accesso di donne e giovani in agricoltura, sono loro i motori del cambiamento. Bisogna fare tesoro di energie, idee e competenze che in questi sei mesi confluiranno nell’evento milanese: Expo è un’enorme vetrina di confronto e promozione, da qui deve partire il passo successivo, quello che va nella direzione di una maggiore consapevolezza sui temi dell’alimentazione, dell’innovazione e della ricerca di soluzioni per un futuro sostenibile. La strada è tracciata, va perseguita con i giusti mezzi proposti nella risoluzione: incrementare le risorse per la ricerca scientifica ed applicata in agricoltura, sostenere lo sviluppo tecnologico in agricoltura, realizzare modelli di produzione e consumo più sostenibili, orientare le politiche agricole e le risorse a favore dell'agricoltura contadina familiare, promuovere la coltivazione delle terre abbandonate e incolte, favorire l'educazione alimentare, favorire il recupero e la riproduzione di varietà vegetali a rischio di impoverimento o estinzione.