Effettiva consistenza delle risorse regionali a sostegno delle Comunità montane del Piemonte.
“I contributi regionali previsti a sostegno delle Comunità montane, in base alla legge regionale n. 16 del 2 luglio 1999, nonché in base al Fondo regionale per la montagna, ammontano per l’anno 2012 a complessivi 17.300.000 euro. Con la Delibera di Giunta regionale n. 2-3892 del 29 maggio 2012, che ha disposto la parziale assegnazione delle risorse finanziarie del Bilancio 2012, è stata disposta l’assegnazione di 5.000.000 euro per quanto riguarda il Fondo per la montagna, parte corrente, 700.000 euro per le spese di funzionamento degli uffici delle comunità montane e 1.080.000 per le spese di investimento” – così commenta il Consigliere Mino Taricco nell’interrogazione presentata in Consiglio Regionale lo scorso 20 settembre.“Tali contributi sono stati comunicati alle Comunità montane il 13 giugno 2012 con nota della Direzione Opere pubbliche e un allegato prospetto di ripartizione dei fondi spettanti alle singole Comunità montane per l’anno in corso, pertanto le stesse hanno approvato i propri bilanci sulla base delle indicazioni della Regione, facendo quindi affidamento sulle risorse loro comunicate, indispensabili per garantire il pagamento degli stipendi del personale e dei costi fissi delle Comunità stesse – continua Taricco - ad oggi non risulta essere stato formulato da parte della Regione alcun piano di riparto formale delle risorse a disposizione delle singole Comunità montane”, e noi vorremmo che, dato che’ alle porte la riforma, ci fossero soprese. “In data 20 settembre le suddette Comunità montane hanno inviato una lettera alla Regione in cui, oltre a lamentare la totale assenza di risposte alle richieste di chiarimenti più volte avanzate, si esprime tutta la preoccupazione per la situazione creatasi.
“Ho richiesto, attraverso questa interrogazione, di sapere quale sia l’esatta situazione relativa alle risorse a disposizione delle Comunità montane piemontesi e in quali tempi la Giunta regionale intenda approvare il relativo piano di riparto – conclude Taricco – perché se si verificassero effettive riduzioni dei fondi regionali previsti vi sarebbero gravi ripercussioni a carico delle attuali Comunità montane, che si vedrebbero impossibilitate a far fronte agli impegni economici assunti e rischierebbe di pregiudicare la partenza delle nuove unioni.”