FARE PRESTO, PRIMA CHE SIA TARDI.
Trovo sconvolgente che ciò che è accaduto in queste settimane non abbia aiutato il Parlamento a capire che cambiare, e in modo radicale, è la condizione non soltanto per continuare ad essere credibile, ma soprattutto per garantire un futuro realmente democratico a questo nostro Paese. Le vicende della Margherita e di Alleanza Nazionale prima e ora della Lega Nord ci dicono due cose, chiare a tutti, parrebbe fuorché ai partiti, e cioè che ci sono troppi soldi nella politica e troppo poche e discutibili ed inefficaci regole. Troppi soldi ai partiti nel nostro Paese, e lo hanno dimostrato anche i dati che sono usciti in questi giorni sugli organi di informazione, questa consapevolezza a mio giudizio avrebbe dovuto indurre innanzi tutto i partiti a decidere da subito, scusandosi per non averlo pensato prima, di ridurre di almeno un buon 60% le risorse già a partire dalla prossima rata di finanziamento . Poche e inefficaci le regole che hanno dimostrato di lasciare alla sola buona volontà dei singoli la qualità dei comportamenti e che quindi devono essere riscritte avendo ad obiettivo la definizione puntuale di ciò che, con le risorse pubbliche, si può fare e le sanzioni , che devono essere rigidissime e anche penali, per chi non le rispetta. E poi , corollario al tema delle regole, il tema dei controlli, che troppe volte sono stati inesistenti o puramente formali, e che invece dovranno essere rigorosi e con responsabilità a carico dei controllori, i quali non potranno essere persone interne o scelte dai controllati. Questo, a mio giudizio, avrebbe dovuto essere fatto e fatto subito, e invece sento discutere soprattutto d’altro, eludendo il cuore del problema, se cioè abbia senso il finanziamento pubblico al sistema dei partiti, e, qualora lo si mantenga, in quale entità, visto che oggi i nostri sono il doppio o triplo del resto d’Europa. A questo riguardo, rimango convinto che essendoci stato un referendum, attraverso il quale gli Italiani hanno detto no al finanziamento pubblico ai partiti, questo rimanga il riferimento e che quindi gli attuali, anche se surrettiziamente camuffati sotto forma di rimborso elettorale, debbano essere aboliti. Spero in un sussulto di dignità e di consapevolezza del Parlamento che porti a prendere decisioni veloci e radicali su questo tema, convinto che se questo non avverrà bisognerà ricorrere allo strumento referendario per abrogare nuovamente la norma, e questo non sarà un bel biglietto da visita per i partiti. Sarà una scelta obbligata. Io ci sarò e credo che saremo in tanti. Mino Taricco Allego una scheda sui finanziamenti ai Partiti , che ho recuperato , forse un po' polemica , ma interessante . . .. . .. . ...