FESTA DEL LAVORO 2017
Nella giornata del 1 maggio , festa dei lavoro quest’anno a fianco delle tradizionali manifestazioni organizzate dai Sindacati dei lavoratori, abbiamo purtroppo dovuto assistere alle violenze di gruppi di autonomi che a Torino hanno inscenato una vera e propria guerriglia urbana e quasi in contemporanea alle richieste di una Consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di vietare ai sindacati le piazze per le manifestazioni.
Forse le modalità con cui celebrare questa giornata vanno riattualizzate, forse va recuperato il significato originario ripensando alle sfide del lavoro nell’era della quarta rivoluzione industriale, ma la violenza da una parte e la stupidità ignorante dall’altra dovremo avere la capacità di marginalizzarle.
Il mondo del lavoro ha bisogno di un sindacato rinnovato e capace di cogliere la sfide di un lavoro che cambia e che rischia la precarietà, ma ha bisogno di un sindacato forte perché le sfide che lo attendono sono ardue.
La buona politica deve avere a cuore il futuro de sindacato, deve aiutarlo a ripensarsi e ad attrezzarsi alle sfide che lo aspettano, nella consapevolezza che senza sindacato il mondo del lavoro è sicuramente più povero.
La Festa del lavoro - o dei lavoratori - ha una lunga tradizione, ma la festa come la conosciamo oggi, il "Primo Maggio" nasce a Parigi il 20 luglio del 1889.
La scelta del primo maggio come festa dei lavoratori venne approvata durante il congresso della Seconda Internazionale, in quei giorni riunito nella capitale francese a seguito dei fatti di tre anni prima, nel 1886, quando una manifestazione operaia per richiedere una riduzione d’orario a Chicago era stata repressa nel sangue.
A metà del 1800, infatti, i lavoratori di fatto non avevano diritti: i turni potevano essere anche di 12 o addirittura di 16 ore al giorno, in pessime condizioni di salubrità, e morire sul luogo di lavoro era una possibilità come un'altra, e abbastanza frequente.
Il 1° maggio 1886 fu quindi indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò 3 giorni e culminò, il 4 maggio, con i fatti di Haymarket: una manifestazione trasformatasi in una vera e propria battaglia in cui persero la vita molti operai e sette poliziotti.
La decisione di Parigi superò i confini nazionali e divenne presto il simbolo delle rivendicazioni operaie, di lavoratori che in quegli anni lottavano per conquistare diritti e condizioni di lavoro migliori.
Così, nonostante la risposta repressiva di molti governi, il 1° maggio del 1890 (prima, vera manifestazione internazionale) registrò un’altissima adesione.
Venne abolita in Italia, nel 1923, sotto il fascismo e la festa dei lavoratori confluì nel Natale di Roma (21 aprile), che nel mito è la data di fondazione della Capitale, nel 753 a. C.
Al ritorno alla vita democratica nel 1947 la festa del lavoro e dei lavoratori divenne ufficialmente una delle Feste nazionali italiane.