FIDUCIA IN MATTARELLA PER USCIRE DALLA CRISI

Ho sempre pensato che, quando si ha una responsabilità, ci si debba muovere con la consapevolezza che di quel compito si è depositari, e che quindi, in ogni confronto scontro o trattativa, si debba trovare il miglior punto di caduta possibile per ricreare accordo. Perché solo così si può tornare a costruire. L’alternativa, sempre, è rompere e, nella maggior parte dei casi, a pagare sono coloro che non hanno voce.

Purtroppo quando in campo ci sono attori convinti di avere tutte le ragioni, e quindi indisponibili a qualunque convergenza, il banco è destinato a saltare. 

E’ ciò che è successo in questi giorni.

Italia Viva e Renzi,  l’ho detto e scritto più volte, hanno sbagliato tempi e modi, per puro calcolo di parte, e personalmente credo non porterà loro alcun consenso aggiuntivo, ma avevano posto alcune questioni vere, sia sul programma sia sulla composizione del Governo, che avrebbero dovuto essere colte come spinta al miglioramento. Anche questo purtroppo non è successo.

Sono sempre stato convinto che da ogni crisi non si possa uscire uguali ma che si debba uscirne migliori. 
La giornata di ieri mi aveva lasciato molto perplesso, perché mi pareva che si fosse smarrita la strada. Ho provato amarezza per la spregiudicatezza di Italia Viva, ma anche sconcerto per chi pensava di riproporre un governo fotocopia di quello entrato in crisi; non credo avrebbe avuto alcun senso riprendere tutto come prima, come se non fosse successo nulla.    

Poi ieri sera le parole del Presidente Mattarella mi hanno ridato fiducia, perché hanno tracciato una strada, appunto, di responsabilità nei confronti del Paese.

In tanti anni di impegno nella cooperazione, nell’associazionismo, nella rappresentanza di categoria e poi nelle Istituzioni, nella dialettica tra i “duri e puri” e “coloro che cercavano nella responsabilità di costruire strade di percorribilità condivisa”, ho sempre, istintivamente e consapevolmente, sentito affinità con questi ultimi, perché quando si rappresentano altri la coerenza e la rettitudine sono funzionali al perseguimento della risposta ai bisogni e alle speranze.  

Ho fiducia nel Presidente Mattarella ed ho fiducia in Mario Draghi, e spero veramente che quella che si apre oggi, possa essere la strada per fare in modo che questa crisi non sia stata vana.

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