FIDUCIA SUL SICUREZZA BIS

Con voto di fiducia, che ha visto votare compatti Lega e 5Stelle, è stato approvato il Decreto Sicurezza bis in via  definitiva al Senato, per cui, se il Presidente della Repubblica lo firmerà, sarà Legge.  

Il succo dei 18 articoli sono le nuove norme del soccorso in mare e di riforma del codice penale in particolare per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico durante le manifestazioni.
Sintetizzando (per chi è interessato una scheda de Gruppo PD al Senato),, chi incontra una barca in mare alla deriva, con persone che rischiano di annegare, può lasciarli morire, o deve, e se non lo fa è punibile.

Contro questa vergogna sono insorti tutti coloro che si occupano di questi deboli tra i deboli.
Un decreto inapplicabile e incostituzionale, tutto votato alla propaganda, una inutile vergogna.

Salvare vite umane è un imperativo delle coscienze di ciascuno, e lo prevedono il codice della navigazione e tutte le convenzioni internazionali.

Propaganda e demagogia. Sempre sulla pelle dei più deboli.

D'altronde questo si unisce al fatto che del primo Decreto sicurezza che era stato definito fondamentale e che poi ad oggi su 17 decreti previsti 16 sono ancora da approvare. 
Alla faccia dell’urgenza con cui era stato approvato.

D'altronde il nostro famigerato Ministro dell’interno  aveva promesso agli italiani 600 mila immigrati irregolari rimpatriati in sei mesi e invece nei fatti sono stati 5.615 i rimpatri di irregolari effettuati dall’Italia nel 2018 (dati Eurostat), di cui appena 435 volontari, e tra il 2017 e il 2018 gli ordini di espulsione sono calati del 25,3%.

D'altronde aveva promesso la riscrittura delle regole del trattato di Dublino e non ha mai partecipato neanche ai lavori per cambiarle. 

Uno straordinario flop che ha radici antiche nello stesso reato ci clandestinità e che affronta questo problema epocale con politica inefficace volta solamente alla repressione

A questo riguardo la posizione di Avvenire.


SI’ proprio solo propaganda e demagogia.

per approfondimenti 

Il vero tema di cui vorremmo che con il Governo si potesse parlare è sul CHE FARE per gestire: su questo ho già più volte cercato di spiegare il nostro punto di vista e il lavoro che avevamo tentato di metter in campo a partire da :
- svuotare e rendere più umani i campi profughi in Libia,
- operazioni di sostegno allo sviluppo in Africa
- corridoi umanitari
- rimpatri volontari assistiti
- sperimentazioni di percorsi di inclusione 

Una interessante riflessione sul tema del che fare, e una ultima considerazione
sicuramente non va nella direzione di aiutiamoli a casa loro il
taglio delle risorse che questo Governo ha deciso alla cooperazione allo sviluppo.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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