GARANZIE SUI RIMBORSI INPS ALLE 250 AZIENDE CUNEESI COLPITE DALL’ALLUVIONE ’94

Il deputato del Pd Mino Taricco ha rivolto, nella giornata di giovedì 7 novembre, un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia intorno al tema dei rimborsi dovuti dall’Inps alle aziende della provincia di Cuneo danneggiate durante l’alluvione del 1994. In particolare, l’interrogazione parlamentare ha voluto sollecitare una presa di posizione chiara da parte dell’attuale Governo su alcuni punti critici della questione: da un lato, la necessità di evitare il concreto rischio che tali rimborsi possano essere revocati poiché ritenuti “illeciti”, imponendo alle aziende un loro risarcimento sotto forma di imposta aggiuntiva; contemporaneamente, quella di richiedere all’Inps il loro pagamento, come stabilito dalla legge e da alcune sentenze. Insieme a Taricco - primo firmatario dell’interrogazione - anche altri sette deputati, tra cui Chiara Gribaudo, Gigi Bobba, Cristina Bargero, Enrico Borghi, Franca Biondelli, Davide Mattiello e Flavia Nardelli Piccoli.


Una questione, quella dei rimborsi dell’alluvione del 1994, che prende le mosse da un confronto serrato tra le parti in causa. Da un lato, le aziende interessate, per effetto di alcune leggi, reclamano il diritto di dover corrispondere soltanto il 10% della somma totale dei tributi, contributi previdenziali e premi assicurativi dovuti per gli anni 1995,1996 e 1997, o di ricevere un rimborso pari al 90% della somma totale qualora avessero già effettuato l’intero pagamento. Dall’altro, l’Inps rifiuta il versamento delle somme dovute e degli stessi rimborsi, pretendendo in alcuni casi un risarcimento per le quote già corrisposte, poiché afferma che tali pagamenti si verrebbero a configurare come “aiuti di stato”, in grado di favorire le aziende in questione a discapito della libera concorrenza sul mercato. All’origine della discussione ci sarebbe la mancata comunicazione, da parte dei passati governi italiani, della questione all’Unione Europea, che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla correttezza degli stessi rimborsi: allo stato attuale, la Commissione Europea ha aperto un procedimento nei confronti dell’Italia, domandando alle autorità competenti di giustificare la correttezza di tali aiuti economici, senza però ricevere risposte.  


Sulla questione si è pronunciato lo stesso Taricco: Rifiutare alle aziende questo aiuto economico, richiedendo loro addirittura di affrontare i costi di un risarcimento, significherebbe mettere in ginocchio l’economia locale: solo nel territorio della provincia di Cuneo si parla di oltre 250 aziende che hanno ricevuto, o devono ricevere, sgravi o rimborsi oscillanti tra i 5.000 e i 200.000 euro. Con questa interrogazione abbiamo voluto richiamare il Governo alla necessità di un’attenzione puntuale, poiché i rischi di una situazione del genere, qualora il confronto con l’Ue dovesse dare esito negativo, sarebbero devastanti per queste imprese e, più in generale, per tutto il territorio. È dunque necessario che ci sia una vera chiamata a raccolta di tutte le energie, al fine di poter gestire al meglio la complessa situazione”.  


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