GIORNATA DELLA MEMORIA - LIBERA
Sono molte decine di migliaia le persone arrivate a Genova da tutta Italia per partecipare alla 17esima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Al termine del corteo, a Porto Siberia è stato letto l’elenco delle oltre 900 vittime accertate. Sono intervenuti esponenti delle istituzioni, i familiari delle vittime, i presidenti delle associazioni Libera e Avviso Pubblico.
Nel pomeriggio, dopo l’atteso discorso di Don Ciotti, si sono svolti seminari e spettacoli teatrali in varie parti della città.
Il lungo serpentone ha preso il via con uno striscione retto da alcuni familiari delle vittime della mafia.
Molti gonfaloni di comuni italiani e migliaia di giovani si sono incamminati da piazza della Vittoria verso il centro città, guidati da don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
Tra gli striscioni in testa al corteo quello tenuto da un gruppo di studenti della Campania che scandiscono lo slogan “la camorra non vale niente”.
Al corteo erano presenti anche il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, alcuni magistrati antimafia, autorità politiche e istituzionali genovesi. Proprio Caselli ha dichiarato: “Viviamo in una crisi di legalità. Il contrasto all’ala militare di Cosa Nostra è stato efficiente ma non lo è quello alle complicità”.
Il presidente della Repubblica, riferendosi alla giornata di oggi, l’ha definita “una tappa significativa del cammino di crescita civile e di riscatto sociale avviato con tenacia e coraggio dall’associazione Libera”.
Secondo Napolitano “il costante impegno nel rinnovare il ricordo delle donne e degli uomini vittime della criminalità mafiosa contribuisce a sottrarre alle organizzazioni criminali spazi e occasioni di penetrazione e di consolidamento nella società”.
Mercoledì 21 marzo a Torino in Piazza Castello la lettura dei 900 nomi delle vittime accertate delle mafie