GIORNATA MONDIALE DEI MIGRANTI
Quella dei minori in fuga dai loro Paesi d’origine è una delle tragedie della stagione che stiamo vivendo e riguarda un numero crescente di minori stranieri non accompagnati che giungono in Europa: nel 2015 in Italia ne sono arrivati 8.255, nel 2016 il numero è quasi raddoppiato (14000).
Dietro questi viaggi stanno almeno due drammi.
Il primo è bellico: se negli anni scorsi i minori stranieri non accompagnati arrivavano nel nostro Paese soprattutto dall’Egitto, ora i Paesi in cima alla lista sono Eritrea e Somalia. Possiamo solo immaginare il dramma delle famiglie: vendono campi e proprietà o s’indebitano, o fanno entrambe le cose, per mandare almeno un figlio verso una speranza di salvezza. In mancanza di altri canali, lo affidano a trafficanti senza scrupoli che gli fanno attraversare deserti, confini e tratte di mare tra mille pericoli e violenze.
Il secondo dramma attiene alle politiche migratorie: i Paesi avanzati respingono i padri, ma non possono ricacciare indietro i figli che arrivano soli, a meno che non riescano a rintracciare le loro famiglie. Questo fenomeno è uno dei vari modi con cui le tragedie e le sperequazioni del mondo bussano alle nostre porte, interrogando le nostre coscienze e le politiche dei Paesi avanzati, Europa in testa, Italia compresa.
I minori stranieri non accompagnati quando vengono individuati e tutelati, sono inviati in comunità per minori. Molti tentano di raggiungere parenti e connazionali all’estero. Quest’anno dall’Italia se ne sono resi irreperibili 8000. Una parte di essi purtroppo finisce nelle reti dello sfruttamento. Il loro sogno è di conseguire un’istruzione, oppure di lavorare e mandare a casa dei soldi per le famiglie che si sono sacrificate per farli partire. Ma questi semplici desideri faticano a trovare risposta.
La voce di Papa Francesco si è alzata a ricordarci che il problema ci riguarda tutti da vicino, dalle istituzioni alle comunità cristiane fino ai singoli fedeli e cittadini. Nel testo del suo MESSAGGIO Papa Francesco cita il duro monito di Gesù contro chi scandalizza i piccoli riferendolo a chi, oggi, sfrutta i minori migranti nel giro della prostituzione o della pornografia, li rende «schiavi» con il lavoro minorile o li arruola come soldati.
«Sono in primo luogo i minori – prosegue il Papa - a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali» come pure dalla «globalizzazione nei suoi aspetti negativi».
Il Santo Padre chiede «protezione, integrazione e soluzioni durature» per aiutare i minori migranti, esortando a rispettare la loro «dignità» e a cercare «di andare incontro alle loro esigenze, quando sono soli, ma anche a quelle dei loro genitori, per il bene dell’intero nucleo familiare».
In sintonia con l’invito del Pontefice, il 26 ottobre 2016 è stata approvata in prima lettura alla Camera la tanto attesa Legge di riforma del sistema di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati.
Essa rappresenta una svolta nel sistema di accoglienza di tali soggetti; interviene su aspetti fondamentali per la vita dei minori che arrivano in Italia senza genitori, operando un nuovo approccio nella gestione dell’accoglienza, perché ancor prima che migranti o profughi, sono considerati bambini i quali nel loro essere minori soli sono estremamente vulnerabili e perciò più bisognosi di protezione e di cura.
I minori stranieri non accompagnati rappresentano uno dei tanti volti delle migrazioni, nemmeno uno dei più vistosi o drammatici. Il fenomeno migratorio è esteso e complesso.
Chiede a noi oggi un lavoro di discernimento che aiuti a «superare paure, pregiudizi e diffidenze, promuovendo la mutua conoscenza, il dialogo e la collaborazione» (CEI, Educare alla vita buona del Vangelo, 2010 , n.14).
La diaspora e la migrazione di un numero così grande di persone è certamente un «segno dei tempi», perché genera l’incontro tra popoli, il confronto, lo scambio culturale, il dialogo religioso.
In questo senso, la migrazione diventa una provocazione alla nostra civiltà occidentale, chiamata ad affrontare non solo le differenze tra culture e religioni diverse, ma anche ad accettare la sfida di garantire l’uguale dignità umana.
In occasione di questa giornata la Camera mercoledì 18 gennaio ha approvato una Mozione di indirizzo al governo proprio sul tema.
in allegato al mozione approvata