GIUSTIZIA E PAROLE E TANTA INCOERENZA
Due fatti della sfera giustizia hanno focalizzato l’attenzione dell’informazione e dei cittadini in questa ultima settimana.
La prima . Il Ministro Salvini, dopo aver detto al mondo che lui non temeva nulla, e che avrebbe voluto il giudizio della Magistratura perché sicuro della bontà e correttezza del su operato, ha deciso di avvalersi della facoltà di non lasciarsi processare, a quanto pare su parere della Ministra Bongiorno, ottenendo di fatto la bocciatura dalla Giunta per le immunità, grazie al voto, oltre che di Lega e della destra, anche dei 5Stelle, della richiesta della autorizzazione a procedere che la Magistratura aveva fatto nei suoi confronti, con l’accusa di “sequestro di persona”, per l'odissea di equipaggio e profughi raccolti in mare dalla Diciotti.
Sulle questioni etiche e puntuali che quella situazione richiamava e sui risvolti disumani che comportava avevo già parlato, in queste poche righe voglio far notare i profili di profonda incoerenza dei 5 Stelle che hanno sempre detto che loro erano ferocemente contrari sia all’immunità sia all’insindacabilità, perché non era accettabile una diversità di trattamento di fronte alla Giustizia e alla Magistratura.
Ma anche il modo con cui è stata gestita la questione, con una pilatesca scelta di far decidere al sistema Rousseau, cioè apparentemente al popolo grillino in realtà a Casaleggio, una questione che la costituzione e le leggi affidano alla coscienza dei parlamentari, è stata una vera pagliacciata. Ne hanno scritto in tanti in
questa vicenda il Movimento 5 Stelle ha completato il suo cambio di pelle ed è diventato di fatto una cosa sola con la Lega. Al di la del dato politico il modo con cui si è snodata la vicenda pone non pochi interrogativi per la tenuta democratica del Paese. Lo stesso Giancarlo Caselli ha espresso in alcuni suoi contributi tutte le sue critiche ai fatti accaduti sia con una critica ai limiti del primato della politica sia sui rischi per la democrazia che questa curva sta portando.
questa vicenda il Movimento 5 Stelle ha completato il suo cambio di pelle ed è diventato di fatto una cosa sola con la Lega. Al di la del dato politico il modo con cui si è snodata la vicenda pone non pochi interrogativi per la tenuta democratica del Paese. Lo stesso Giancarlo Caselli ha espresso in alcuni suoi contributi tutte le sue critiche ai fatti accaduti sia con una critica ai limiti del primato della politica sia sui rischi per la democrazia che questa curva sta portando.
La seconda. In concomitanza al voto su Salvini, è arrivata la notizia, che sia stata una concomitanza casuale o causale lo lascio alle singole valutazioni, dell’arresto ai domiciliari dei genitori di Matteo Renzi. Su questa vicenda, oltre a ribadire la piena fiducia nella Magistratura, mi permetto di fare le seguenti osservazioni , innanzi tutto che si tratta dei genitori e non di Matteo Renzi, ed in secondo luogo che nel nostro paese nessuno è colpevole prima di essere stato processato e condannato, ed in ultimo che questa vicenda non c’entra nulla con la precedente.
Perché ciò che si contesta a Salvini non è che abbia ragione o torto, ma di aver scelto di fatto di non lasciare che si celebri il processo. Legittimo ovviamente che se ne sia avvalso, lo permette la legge, e legittimo che i 5 Stelle con il loro voto lo abbiano sostenuto, ma la modalità e la scelta da parte di due forze che agitavano il cappio l’una e che dicevano che l’immunità era sterco del diavolo della casta l’altra ci si sarebbe aspettati una diversa coerenza.