GREEN NEW DEAL EUROPEO

Il Green New Deal europeo è partito ufficialmente. 
La cosa importante è che si comincia a discutere di cose concrete e con un orizzonte ambizioso e cioè “rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, stimolando l’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone, prendendosi cura della natura e migliorando l’ambiente”.

La  Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, davanti al Parlamento ha presentato le principali direttrici di un piano destinato a investire 260 miliardi di euro all’anno solo per gli obiettivi già fissati, per rimettere d’accordo l’economia, e ripensare il modo di produrre e di consumare del nostro Pianeta.

Seppure sappiamo che non sarà facile, e consapevoli che le maggiori resistenze verranno da Est (Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia, credo sia abbastanza evidente che cercano una compensazione economica), dove l’industria del carbone pesa ancora moltissimo in termini di PIL e occupazione, a marzo la Commissione presenterà già il primo grande impegno e cioè la normativa sul taglio delle emissioni. 

Oltre alla neutralità climatica 2050, si punta a un -50% (almeno) di emissioni entro il 2030. 
Il piano dovrebbe portare entro il prossimo anno all’introduzione di nuovi standard europei su green bond e fondi d’investimento verdi. 
Uno dei temi più complicato sul tavolo dei negoziatori resta quello dei “dazi climatici”, ovvero dell’ipotetica carbon border tax  che dovrebbe proteggere parte dell’industria continentale dalla concorrenza dei produttori extra UE. 

Gli stessi che non essendo soggetti ai vincoli del Green New Deal, potrebbero praticare facilmente prezzi più bassi. 

Il Green New Deal europeo riguarda ovviamente anche il mercato della CO2, al cui riguardo la Commissione intende estendere l’Emissions Trading system al settore del trasporto marittimo, tuttora escluso dal meccanismo. Ma intende anche rendere il sistema più costoso nel suo insieme riducendo l’ammontare di crediti a costo zero per il settore del trasporto aereo. 

Contemporaneamente si prevedono nuovi provvedimenti fiscali: dalle tasse ad hoc per penalizzare l’utilizzo frequente delle autostrade (Eurovignette Directive) alla riduzione delle esenzioni sui carburanti per il trasporto aereo e marittimo. 

E poi riciclo e riuso a partire dai prodotti tecnologici. 
La Commissione, che già in passato ha prodotto  un piano sull’economia circolare, intende proseguire sulla stessa strada. 

Altre iniziative di tutela rivolte all’ambiente e alle persone riguardano la dismissione di composti chimici giudicati particolarmente pericolosi (come le sostanze perfluoroalchiliche), la ulteriore riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura e di antibiotici negli allevamenti, l’introduzione di standard più severi per la qualità dell’aria in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ed infine la deforestazione: la Commissione non si limiterebbe a promuovere la protezione delle piante nel Continente ma potrebbe anche introdurre nuove norme per contrastare l’acquisto di beni e materie prime importate che derivano dallo sfruttamento illegale delle foreste. 

Per chi vuole approfondire 

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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