HOME CARE 2014: UN’INTERROGAZIONE PER DIFFERIRE LA DATA
Con un’interrogazione a risposta in commissione rivolta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che abbiamo presentato insieme ad altri quindici parlamentari (Moscatt, Iacono, Rossi, Antezza, Tidei, Lenzi, Pes, Capone, Rubinato, Crivellari, Mongiello, Gribaudo, Preziosi, Lavagno, Piazzoni), abbiamo esplicitamente chiesto di rimandare la scadenza di presentazione delle domande HOME CARE PREMIUM 2014.
Il progetto denominato “Home Care Premium 2014” ha l’obiettivo di sostenere le difficoltà delle persone non autosufficienti presso il proprio ambito di vita e relazione e fornire assistenza domiciliare attraverso prestazioni e interventi economici e di servizio, con un assegno fino a 1200 euro stabilito sulla base del valore Isee dichiarato. L’iniziativa è finanziata totalmente dal Fondo Credito e attività sociali, alimentato dal prelievo obbligatorio dello 0,35 % sulle retribuzioni del personale delle Pubbliche Amministrazioni in servizio, pertanto i destinatari del progetto sono i dipendenti iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali o alla gestione magistrale e i pensionati utenti della gestione dipendenti pubblici, nonché, laddove siano presenti, i loro coniugi conviventi e familiari di primo grado. Possono godere del beneficio anche i giovani minori orfani di dipendenti iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali o alla gestione magistrale e di utenti pensionati della gestione dipendenti pubblici; sono equiparati ai figli, i giovani minori regolarmente affidati e i nipoti minori con comprovata vivenza a carico del titolare del diritto. Inoltre, sono equiparati ai figli qualora siano conviventi e a carico del titolare del diritto, anche i nipoti minori.
La domanda va presentata esclusivamente online dal sito www.inps.it, tramite Pin personale, a partire dalle ore 12.00 del 02 febbraio 2015 e fino alle ore 12.00 del 27.02.2015 presentando unitamente la Dichiarazione Sostitutiva Unica per il nuovo Isee.
Il problema è che la riforma Isee è recentissima e pertanto molti Patronati, CAF, nonchè soggetti convenzionati per il calcolo Isee non sono ancora nelle condizioni di calcolare quest’indicatore oppure si trovano in difficoltà a fissare appuntamenti con tempistiche adeguate a mettere i cittadini nelle condizioni di rispettare i termini di consegna dei documenti. Va sottolineato invece che, in questo momento storico del paese, il servizio socioassistenziale risulta fondamentale per molte famiglie e soggetti potenzialmente beneficiari. Questa situazione può invece comportare il rischio, per un numero elevatissimo di utenti potenziali beneficiari, di trovarsi impossibilitati a presentare la domanda per una motivazione che non ha nulla a che vedere con proprie responsabilità, ma si lega alla difficile condizione causata da incertezze normative e organizzative di carattere generale.
Nell’interrogazione si è inoltre sottolineato che, per quanto l’Inps abbia previsto la possibilità per il cittadino di compilare la domanda in autonomia, è stato verificato il contrario, vale a dire che le modalità di compilazione sono difficilmente praticabili dalla maggior parte dei cittadini, soprattutto se non in possesso delle necessarie competenze fiscali. Questo è un serio problema anche per tutti quei soggetti gestori socio-assistenziali che hanno aderito a suo tempo al progetto Home Care Premium 2014 dell’Inps e si sono spesi per promuoverlo: oggi sono i primi a richiedere una proroga, così da poter correttamente sostenere e supportare i soggetti in difficoltà presenti sul proprio territorio.
Sarebbe una vera assurdità se i cittadini aventi diritto, cittadini non autosufficienti ed in difficoltà per altro, non potessero accedere ai contributi e alle prestazioni previste. Un legittimo diritto va riconosciuto e sostenuto, soprattutto in un caso come quello affrontato, dove cioè l’impegno di spesa per la misura è già stato previsto e pertanto si tratterebbe esclusivamente di un problema tecnico.
Pertanto, è stato esplicitamente chiesto al Ministero e alla stessa Inps di predisporre un Atto amministrativo che conceda una proroga di due mesi della scadenza fissata per la presentazione delle domande, così da permettere a tutti i cittadini potenzialmente fruitori di beneficiare della facilitazione offerta dal bando.
Mino Taricco