IL 2011 ANNO NERO DEL WELFARE : ALLARME DEL DIRETTORE CARITAS

La Repubblica - ERICA DI BLASI

Dovis: ai già pesanti tagli di governo e Regione si aggiungono quelli ai volontari
Dimezzati i numeri di quanti prestano servizio civile In difficoltà anche i consorzi sociali
«IL 2011 si preannuncia un anno nero per il welfare in Piemonte. Ai tagli ai finanziamenti, sei milioni in meno dalla Regione e ben 17 dal governo, si aggiungono quelli ai volontari». La denuncia arriva da Pierluigi Dovis, direttore della Caritas Diocesi di Torino. «Tra il Piemonte e la Valle d'Aosta - spiega Dovis - ci sono stati concessi, come Caritas, appena sei volontari in servizio civile.
Quando, nel 1991, gli allora obiettori di coscienza erano solo per la Diocesi di Torino ben 400: poco meno di 700 allargando il quadro a tutto il Piemonte.
E non che manchi la richiesta: solo un decimo dei giovani che presenta domanda riesce infatti a svolgere il servizio civile». Rispetto al 2007 il calo è evidente: 47,9% per i volontari richiesti, che sono passati da 2.156a 1.123, e addirittura -59,8% per i posti messi a bando, da 1.222 a 491.
I pochi giovani che riescono a entrare nel servizio civile finiscono però in "mano" alla pubblica amministrazione. «In tutto il Piemonte - sottolinea Dovis sono poco meno di 500: appena una cinquantina però viene destinati ai privati. Gli altri finiscono agli enti pubblici».
I tagli non si limitano al servizio civile. Comuni e consorzi si trovano già sul 2010 in seria difficoltà per garantire il welfare. I settori più a rischio? L'assistenza domiciliare e l'accoglienza dei minori. «I tagli sono così pesanti - dice il direttore - che i 56 consorzi socio assistenziali che oggi gestiscono il welfare in Piemonte rischiano seriamente, alla scadenza di giugno, di venire accorpati». Gli stessi consorzi che si sono affiancati al Comune nel presentare ricorso contro la Regione per i nuovi criteri di assegnazione dei fondi assistenziali. «E ancora - aggiunge Luca Magosso, presidente del Tavolo enti servizio civile - da Roma è stato azzerato il finanziamento per l'integrazione, ridotto, nel 2010 rispetto a tre anni prima, del 44% quello per il servizio civile e nel 2011 verrà cancellato anche quello per la non autosufficienza. Complessivamente, rispetto al 2008 le risorse per le politiche sociali hanno subito una sforbiciata del 420%».
Un quadro che non ha risparmiato il 5 per mille. «I cittadini precisa Gabriele Moroni, portavoce del Forum del terzo settore - potranno ancora deciderea chi destinarlo, ma ci sarà un tetto massimo. Di fatto si tratterà dell'1,25 per mille: il resto andrà al governo. A risentire di questa operazione saranno soprattutto i medi e piccoli enti. Le agevolazioni per le spedizioni del terzo settore? Anche quelle, cancellate». A confermare il dissesto che si prospetta per il welfare nel 2011, diversi parlamentari del Pd - Stefano Esposito, Mimmo Lucà, Giorgio Merlo - e Marco Calgaro in rappresentanza dell'Api. «A luglio - ricorda Stefano Tassinari, responsabile Economia sociale Acli nazionale - è stato compiuto un prelievo forzoso sui patronati, finanziati direttamente dai lavoratori. Oggi si tolgono gran parte dei fondi per le politiche sociali. Una duplice operazione messa in atto proprio quando la crisi economica colpisce gravemente i soggetti più deboli».

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