IL CAMBIAMENTO DI VERSO E’ INIZIATO

E’ in corso un cambiamento di pelle della “politica”, come mai si era visto da anni, il ritmo imposto dalla urgenza che i problemi delle persone, delle famiglie e delle imprese vivono, sta diventando quello delle Istituzioni. E questo è un merito del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che sta parlando al Paese con una schiettezza nuova, che si fa capire, e che, se non tutti, sicuramente in tanti condividono. In queste settimane il Governo ed il Parlamento stanno affrontando urgenze e problemi, prospettando risposte concrete, e contemporaneamente si stanno avviando riforme attese da anni, con la prospettiva di realizzale in tempi certi, sta mutando il clima e in molti tornano a sperare e credere che questo Paese ce la possa fare. La riforma elettorale, che può sicuramente essere migliorata, ha però adesso una forma definita e concreta, così come è partito il percorso verso le riforme istituzionali e costituzionali che si attendevano da decenni, e contestualmente si stanno concretizzando anche le prime significative scelte di ripristino di equità impositiva, con alleggerimento di prelievo fiscale sul lavoro e sulle imprese e spostamento sulle rendite, in attesa che la delega per il riordino fiscale, già approvata, metta in condizione il Governo di semplificare e di riequilibrare tutto il sistema. In queste ore si sta discutendo inoltre delle semplificazioni introdotte dal Decreto Lavoro, che sarà convertito con modifiche dalle Camere nelle prossime settimane, ma il segnale che si è voluto dare è chiaro: realismo per fare norme semplici e chiare e che funzionino, e semplificazione della burocrazia, invertendo quella pratica in voga da anni, per la quale lo Stato scaricava ai cittadini e alle imprese compiti propri: con le modifiche al DURC non si abolisce solo un obbligo ma si definisce una strada. Con la presentazione del programma di azione, con le slides, i numeri, gli impegni chiari, con il lessico fuori di burocratese, schietto e senza la prudenza dei passi felpati degli ovattati palazzi romani, il nuovo stile di governo ci ha reso in modo plastico volontà di fare e la disponibilità a lasciarsi misurare sui risultati. Non ci eravamo più abituati. Ne allo stile sobrio ed essenziale ne alla modalità semplice e concreta. I contenuti e gli impegni di questa nuova stagione tratteggiano l’avvio di quel cambiamento che abbiamo inseguito, che abbiamo cercato di costruire e che stavamo aspettando. Credo che anche chi non aveva dato credito a questa speranza, ora stia cominciando a fare il tifo affinché funzioni, perché questo corrisponde a fare il tifo per l’Italia. Nelle prossime settimane alle camere si alterneranno i provvedimenti riforma istituzionale e di modifica costituzionale a quelli di natura economica, in una sorta di corsa per recuperare, su tutti i fronti, il tempo perduto, molti saranno gli ostacoli fuori e dentro il palazzo, ma ci anima la convinzione che in tanti, tra i cittadini e soprattutto tra i nostri elettori, hanno ormai capito chi vuole cambiare e chi invece vuole frenare. Il paese ci chiede di fare il meglio possibile, ma di non rinviare oltre quelle riforme di cui per anni si è discusso e di cui il Paese ha bisogno. Davanti a noi ci sono anche le Elezioni europee, che ci presenteranno un bivio importante tra chi vuole sfasciare tutto anche in Europa, e chi vuole cambiare davvero, in Italia come in Europa, per costruire un paese migliore in cui vivere e sarà un banco di prova importante il cui esito non sarà ininfluente sul nostro futuro. A fine maggio si tornerà al voto anche in Piemonte, e dopo anni di disastro del governo delle destre, si può finalmente voltare pagina, saremo tutti impegnati per dare una svolta, con Chiamparino per il futuro del Piemonte. Nel lancio della sua candidatura al Teatro Carignano, Sergio Chiamparino ci ha riofferto una idea di futuro che in questi anni è mancata alla nostra regione, sommersa come è stata da beceri slogan e da posticce ricette, arroganti nei modi e dannose nei fatti. E’ veramente ora, anche qui, di cambiare verso e di farlo adesso. Mino Taricco

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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