IL GOVERNO DRAGHI HA GIURATO
Il governo Draghi ha giurato, e ne abbiamo la composizione.
Anche se per avere il quadro completo dovremo attendere la nomina dei Viceministri e dei Sottosegretari, qualche considerazione si può cominciare a fare:
- risulta evidente che sulla composizione del Governo il ruolo dei partiti non è stato determinate come molti avrebbero voluto, anche se ovviamente dai partiti ci sono state indicazioni, ma alla fine hanno deciso, come peraltro la Costituzione dice, il Presidente del Consiglio nel confronto con il Capo dello Stato;
- i ministri di provenienza partitica, al di la delle diverse carature individuali, vedono privilegiare figure di orientamento europeista, e che hanno puntato, anche in questi mesi, più sulle ragioni della collaborazione che non della contrapposizione;
- ci sono solo 8 tecnici ma hanno in mano tutta la partita del PNRR, delle Infrastrutture, della Giustizia, degli Interni, della Scuola e dell’Università che nei prossimi anni saranno il cuore della partita per ridisegnare il futuro del Paese;
- la compagine del Partito Democratico, Dario Franceschini, Lorenzo Guerini e Andrea Orlando ha ruoli importanti ed è indubbiamente di alto profilo politico e di capacità di governo;
- parrebbe non siano previsti vicepresidenti, lasciando quindi la guida saldamente in mano al Presidente Mario Draghi;
- ci sono state sorprese, anche grandi, su singole materie, come ad esempio al MIPAAF (conosco Stefano e ho fiducia che potremo lavorare bene insieme), ma nel complesso credo sia molto vicino al Governo di cui i Paese ha bisogno in questo momento, per fare bene, anche grazie al vasto sostegno parlamentare di cui dovrebbe godere.
Per il resto leggeremo appunto meglio il quadro con la nomina di Viceministri e Sottosegretari