IL PIEMONTE RITIRA IL RICORSO SUL NUCLEARE
La Regione Piemonte con delibera di Giunta Regionale del 10 giugno 2010 ha ritirato il ricorso che era stato presentato dalla precedente Amministrazione regionale , il 07 ottobre 2009 contro alcuni articoli della Legge 99 del 23 luglio 2009 “ Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese , nonché in materia di energia “.
La Legge 99 prevedeva tra l’altro l’avvio del ritorno al nucleare in Italia e ne dettava le modalità , accentrando in capo al Governo nazionale le potestà decisionali togliendo alla Regione una facoltà che le spetterebbe in virtù di quanto previsto dalla Costituzione in questo momento vigente , contro questa Legge ben 11 Regioni hanno presentato ricorso avanti la Corte Costituzionale.
Questa intenzione era stata annunciata dal Presidente Cota nella sessione speciale del Consiglio Regionale dell’ 8 giugno 2010 che era stata convocata proprio per discutere dell’orientamento della Regione su questo tema , il gruppo PD aveva chiesto con forza al Presidente Cota di voler mantenere il Ricorso in essere e di valutare la possibilità di avviare , come già avevano fatto altre Regioni (Emilia Romagna , Toscana , Puglia ) , un analogo Ricorso contro il Decreto Legislativo 31 del 15 febbraio 2010 che era attuativo della Legge 99 .
“ Rimaniamo convinti che il nucleare sia , allo stato , una scelta economicamente non vantaggiosa sia per i costi di costruzione delle centrali sia per i costi e le incertezze connessi allo smaltimento delle scorie , sia per i rischi ancora aperti per la salute delle popolazioni , ma nel confronto in questione abbiamo chiesto di mettere al centro solamente gli interessi del Piemonte e dei piemontesi , salvaguardando il ruolo della Regione in quello che sarà l’iter per ogni decisione che riguarderà il Piemonte ed i piemontesi “.
Era stato presentato un Ordine del giorno che chiedeva alla Giunta Regionale l’impegno a voler riconsiderare la volontà di ritirare il ricorso , che purtroppo è stato respinto dal Consiglio Regionale confermando tutte le remore e le paure che avevano motivato la richiesta di convocazione e che purtroppo hanno trovato conferma nella decisione assunta dalla Giunta Regionale presieduta dal Presidente Cota .
“Trovo gravissimo che il Presidente di un Governo Regionale che si professa federalista e legato al territorio rinunci ad uno strumento , la difesa delle prerogative e della potestà decisionale della Regione su questa materia , che permetteva di poter meglio tutelare la volontà dei nostri concittadini , tra l’altro su un tema , la salute , e in un campo , il nucleare, che giustamente toccano molto le sensibilità della maggioranza delle persone .
Oserei dire – ha continuato il Consigliere Regionale Taricco – che sia sconcertante come per non infastidire il “manovratore” a Roma , anche in questo ulteriore caso , e ormai sono molti , parole d’ordine come il federalismo , il territorio ed il “padroni a casa nostra” cedano il passo alla fedeltà al capo o ai capi . E’ in gioco il nostro futuro e la qualità dello stesso , e il Piemonte merita una dedizione diversa .”
“Continuo ad essere fortemente critico – conclude il Consigliere - nei confronti di una scelta scellerata , il nucleare , che , al di la del fatto che richiede tempi troppo lunghi per poter essere attuato , continua purtroppo a non dare garanzie per la salute , e continua a mancare delle certezze sulla gestione delle scorie e sui costi sia per lo smaltimento che per la gestione complessiva .
La cosa drammatica è che mentre accade questo , si inizia già ad assistere allo smantellamento dei sostegni allo sviluppo delle energie rinnovabili “.