IL RIPARTO DELLE RISORSE DEL DECRETO MARZO 2019 CHE PENALIZZA CUNEO

Con il Decreto 4 Marzo 2019 del Ministero degli Interni, sono stati ripartiti 250 milioni di euro tra le 76 Province italiane per il finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale per la manutenzione di strade e di scuole, per ciascuno degli anni dal 2019 al 2033.

La Provincia di Cuneo, sebbene terza in Italia per estensione territoriale e seconda come numero di Comuni è risultata, insieme ad altre dieci Province, fortemente penalizzata dal Decreto ministeriale, vedendosi assegnare un contributo annuo pari ad € 1.156.581 su un totale di 250 milioni di euro.

La nostra Provincia - nonostante sia riuscita ugualmente sino ad ora - nell'arco di quest' anno - a far fronte alla situazione, con avanzi di gestione (l'anno scorso le risorse ripartite sono state 317 milioni di euro, con criteri però decisamente diversi ed un conseguente differente impatto rispetto alla situazione attuale) e con contributi della Regione Piemonte, peraltro dovendo ridurre e tagliare per risparmiare - è stata fortemente penalizzata. Questo criterio di riparto rischia di vanificare di fatto tutti gli sforzi fatti in termini economici, e analogamente rischia di danneggiare anche le altre Province in quanto non tiene in alcun modo conto a solo titolo esemplificativo dei chilometri di strade da mettere in sicurezza oppure della popolazione o ancora del numero di scuole con un delta tra la spesa 2016/2017 - anni particolarmente nevosi per la Provincia di Cuneo - e la media di altri periodi

E' per questo motivo che abbiamo deciso di richiedere una verifica degli effettivi criteri utilizzati nel riparto delle risorse da assegnare per la manutenzione di strade e di scuole, al fine di provvedere ad una ripartizione più equa ed oggettiva delle stesse destinate alle Province italiane sulla spesa ordinaria per i prossimi 15 anni, o in alternativa almeno di adottare per tutte le nuove risorse da stanziare alle Province, criteri diversi ed in qualche misura riparatori dell'impatto negativo che quelli del 4 Marzo hanno rappresentato


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