IL SOLE DELLE ALPI NON HA LEGAMI CON LA NOSTRA TERRA

Abbiamo letto con sconcerto le affermazioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto sulla scelta, che ha assunto l’amministrazione di Carrù, di reintrodurre il “Sole delle Alpi” alla base del monumento al bue in questa cittadina. Ci ha colpito che si possa sostenere che il “Sole delle Alpi”, che tutti conosciamo perché era uno dei primi esercizi con il compasso che ci facevano fare a scuola, sia da posizionare in uno dei luoghi più simbolici del comune, perché sarebbe “un segno antichissimo, risalente persino ad Egitto ed Assiria, ma soprattutto rappresenta la simbologia della ruralità, quindi il legame bidirezionale tra la popolazione ed il territorio… Segno che esprime un significato rilevante, presente in moltissime culture differenti, ritrovato omaggio quindi, nel caso di Carrù, al passato delle nostre generazioni, che da sempre hanno fondato la loro esistenza sul rapporto con i campi e sull'agricoltura”.

Crediamo sia legittimo che qualunque amministrazione, nel rispetto della legge, possa decidere di realizzare un monumento che migliori la qualità dell’ambiente in cui si inserisce. Ma siamo assolutamente convinti che non sia corretto ed accettabile che una Amministrazione possa “marchiare” con simboli di parte ciò che appartiene alla comunità e alla collettività. Ogni cittadino deve potersi sentire a casa sua anche se non condivide una determinata ideologia, se non è di una parte o dell'altra. E che questo simbolo sia di parte e non del nostro territorio è innegabile: è ed è riconosciuto come il simbolo della Lega Nord. E se è vero che è antichissimo, lo è come elemento decorativo in tutte le culture forse anche per la sua geometricità e non ha nessun legame con la nostra terra.

Questo legame costruito artificialmente e teorizzato soprattutto dal Prof. Gilberto Oneto, collaboratore del Prof. Giancarlo Miglio teorico della prima ora della “Padania”, è una delle tante manipolazioni della storia a posteriori condotte dalla Lega Nord. Ci sono state raccontate in questi anni valanghe di bufale e di storie inventate attorno a una “Padania” che non esiste e che serve solo a qualcuno per giustificare le sue mire di potere. Tra l’altro il prof. Oneto aveva anche sostenuto la necessità di una “Chiesa Cattolica Padana” in antagonismo a quella “solo” Cattolica. Tutti i “fascismi” che la storia ci ha consegnato sono vissuti di simbologie e di riti e le nostre terre hanno già pagato prezzi di sangue e di ingiustizia altissimi su questi altari. Di casi come Adro dove si calpesta la legge e il senso della comunità ne abbiamo visto e sentito in televisione e non vorremmo doverne parlare più. Stupisce che chi opera nelle istituzioni non abbia il senso di questa sensibilità e di questo rispetto.

Mino Taricco - Consigliere Regionale Gruppo PD

Adriano Cardone - Coordinatore Circolo Pd Carrù


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