IL TRENO DELLA MEMORIA
Oggi in Consiglio regionale, dopo una manifestazione e ad un blocco stradale davanti allo stesso, si sono sospesi brevemente i lavori per premettere l’incontro dei Consiglieri con i giovani di Terra del Fuoco, l'associazione culturale che dal 2005 organizza ogni anno il Treno della memoria per portare circa 1.400 ragazzi piemontesi sui luoghi della più grande tragedia del ventesimo secolo.
L’incontro richiesto a seguito della scelta della Regione di tagliare il contributo annuale di 200 mila euro che dai tempi della giunta Ghigo viene assegnato a Terra del fuoco, per chiedere un ripensamento alla Giunta e per consegnare una lettera in tal senso indirizzata all'Assessore regionale Michele Coppola e al governatore Roberto Cota
Un documento in cui i firmatari spiegano che "la vera forza del Treno della memoria è riuscire a dare a tutti l'opportunità di fare un'esperienza senza gravare sulle famiglie". E poi citano la Costituzione: "Tagliare l'iniziativa vuol dire costruire dei reali "ostacoli di ordine economico e sociale, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini". Non vogliamo che siano i giovani a pagare gli errori di questa classe dirigente". E chiedono "con forza un ulteriore occasione di confronto" sul futuro del progetto.
Alla base dell'appello anche il fatto che per i Treni della memoria la Provincia e il Comune di Torino hanno messo sul piatto rispettivamente 10 mila e 35-45 mila euro.
Alla Regione ne sarebbero spettati 200 mila, ma non ci sono più .
L’assessorato alla Cultura della Regione ha invece deciso di azzerare i fondi per il progetto nato nel 2005 che coinvolge ogni anno quasi 3 mila ragazzi da tutta Italia e circa 60 volontari under 18, portandoli alle radici più dolorose del ‘900, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Salva, invece, sarebbe l’esperienza ultratrentennale del Comitato per la difesa dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana. L’organo del Consiglio regionale, che si occupa dei luoghi europei dello sterminio e della Resistenza.
La lettera consegnata era firmata da molti intellettuali e accademici: Walter Barberis, Giovanni De Luna, Angelo Del Boca, Fabio Levi, Sergio Luzzatto, Aldo Agosti, Enrico Donaggio. E ancora, il soprintendente del Regio Vergnano, il regista Marco Ponti, il giurista Zagrebelsky, l’ex sindaco Diego Novelli e Tullio Levi, ex presidente della Comunità Ebraica , e aveva a seguire altre 10.000 firme .
Risultato finale: le rotte che davano la possibilità a migliaia di ragazzi di vivere quest’esperienza verranno dimezzate. «Senza i 200 mila euro il nostro progetto salta - dice Oliviero Alotto di Terra del Fuoco -. Ogni treno costa 120 mila euro, i ragazzi danno un contributo simbolico di 60 euro».
Speriamo che l’incontro di oggi aiuti ad un ripensamento .
Mino Taricco