INTERROGAZIONE IN SENATO SULLA REGOLARIZZAZIONE DEL LAVORO SOMMERSO
Con l’interrogazione presentata oggi in Senato, il Senatore Mino Taricco, insieme ai colleghi Valeria Fedeli, Luciano D’Alfonso, Anna Rossomando, Mauro Laus, Assuntela Messina, Vanna Iori, Tatiana Rojc, Dario Stefano, Roberta Pinotti, Francesco Giacobbe, Paola Boldrini, Monica Cirinnà, Andrea Ferrazzi, Alessandro Alfieri, Valeria Valente, Francesco Verducci, Vincenzo D’Arienzo, Gianni Pittella e Daniele Manca, hanno sollecitato i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell’Interno ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze affinché si proceda ad una valutazione ed una successiva possibile adozione di azioni mirate a sbloccare le domande di regolarizzazione del lavoro sommerso presentate da parte di tutti quei lavoratori in attesa di un permesso di soggiorno ai fini lavorativi.
Il Ministero dell’Interno alla data del 15 Agosto scorso registrava circa 207.542 domande per la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, con una netta prevalenza di richieste riguardanti il lavoro domestico e di assistenza alla persona, di queste solo 7.049 domande erano già in bozza, ponendo, a livello provinciale, tra le prime tre posizioni nell’invio di richieste per permessi di soggiorno temporaneo presentate agli sportelli postali da cittadini stranieri, Verona (675 domande), Cuneo (466) e Cosenza (423) seguite da Milano (406)
Il tema della regolarizzazione del lavoro irregolare investe larga parte del nostro territorio nazionale ed è per questo motivo che abbiamo voluto richiamare l’attenzione dei Ministri affinché si proceda ad una valutazione dello stato attuale della situazione e si consideri, qualora necessario, l’eventuale adozione di azioni mirate ad agevolare le procedure burocratiche e a sbloccare le domande rimaste ancora “insolute”, anche a causa delle difficoltose comunicazioni tra i soggetti istituzionali interessati dalla procedura, per dare la possibilità a tutte quelle persone in attesa di un permesso di soggiorno ai fini lavorativi, di poter definire il proprio percorso regolare sul nostro territorio nazionale
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo integrale dell’interrogazione