INTERVENTO DI MATTEO RENZI ALLA DIREZIONE PD
Matteo Renzi è intervenuto durante la Direzione nazionale del Partito Democratico: un discorso per fare il punto sulla situazione politica interna, spaziando però anche sui temi internazionali che stanno occupando la scena degli ultimi mesi e delle ultime settimane.
Il Presidente del Consiglio ha voluto ringraziare i senatori del Pd in questi giorni impegnati nella votazione della Riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione.
Renzi ha voluto sottolineare come il lavoro di questi giorni di Palazzo Madama stia mettendo fine al bicameralismo perfetto e cercando di rinnovare il funzionamento politico del Paese.
Sempre a questo proposito, il Presidente ha poi respinto le accuse, ricevute negli ultimi giorni, di
deriva autoritaria, affermando che quello del Partito Democratico e del Governo non è un comportamento autoritario né nel merito né nel metodo: in questo senso, ha anche confermato l’intenzione di fare ricorso a un referendum confermativo rivolto ai cittadini al termine delle votazioni sulle Riforme Costituzionali, proprio per dare agli italiani la possibilità di esprimersi su questo tema.
Il discorso si è poi indirizzato sulla politica estera, che sta vivendo un periodo particolarmente complesso. In Primo luogo la Russia, a proposito della quale il Presidente ha voluto sottolineare la necessità sia di tenere aperto il canale del dialogo, per non cadere nei toni da Guerra Fredda di alcuni decenni fa, sia di non poter rinunciare a valori non negoziabili come quello della libertà.
Ma, oltre a questo, anche la questione israelo-palestinese, per la quale la migliore soluzione
sembra essere quella rappresentata dalla proposta egiziana, la situazione libica e, più in generale, quella africana.
Dalla politica internazionale, poi, è approdato alla questione europea, sottolineando il bisogno di un forte ritorno, al centro della scena comunitaria, della politica: un’Europa alla quale infatti serve, secondo le parole di Renzi, un modello nuovo di politica economica, a partire dalla crescita, utile non soltanto ai singoli Stati ma, al contrario, alla Comunità intera.
Infine, il discorso è ritornato sull’Italia e sulle riforme a partire dalle Istituzioni e dalla politica: in particolar modo, sulla legge elettorale, che approderà al Senato da settembre e per la quale Renzi ha annunciato la possibilità di alcune modifiche, come l’innalzamento della soglia del premio di maggioranza, la possibilità di discussione sulle preferenze, le soglie di sbarramento e la rappresentanza di genere. Sempre per quanto riguarda il mese di settembre, il Presidente del Consiglio ha annunciato poi la centralità del tema della scuola, partendo dall’ascolto rivolto al settore, che si svilupperà lungo tre direttive: edilizia scolastica, contenuti e patto con il corpo docenti.
Un discorso ampio che ha riportato l’attenzione sulle priorità delle Istituzioni sia nel nostro Paese sia a livello europeo ed internazionale: uno scenario in cui la sfida vera per il Pd è quella di assumersi la piena responsabilità è “portare il Paese fuori dalle sabbie mobili”.
Una sfida nella quale “l’Italia può guidare la ripresa dell’Europa”, ed in questa il Partito Democratico giocherà un ruolo centrale.