INVASIONE CINGHIALI E PSA: URGENTE IL DECRETO INTERMINISTERIALE
Venerdì 15 Luglio 2022
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Documentazione
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Agricoltura
Insieme ai miei colleghi ho voluto interrogare il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministro della Transizione ecologica e il Ministro della Salute per sollecitare interventi ormai non più procrastinabili al fine di ridurre la densità, insostenibile a questo punto in larga parte del territorio, dei cinghiali oltre a definire ed approvare urgentemente il decreto interministeriale per l'ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità di piani di controllo e selezione nelle aree protette.
Circa due mesi fa, su indicazione della Commissione Politiche Agricole, il Ministero della Transizione ecologica aveva proposto "una bozza di decreto interministeriale che prevedeva due sostanziali modifiche all'articolo 19 della Legge 157 del 1992 quali l'ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette.
Alcuni Assessori regionali all'agricoltura hanno denunciato, da tempo, la completa assenza di notizie riguardanti il sopracitato decreto e del suo iter legislativo, anche se parrebbe che la proposta del MITE sia da tempo stata inviata ai Ministeri concertanti
Ricordo che, solo lo scorso 7 Gennaio nel Comune di Ovada veniva rinvenuta la prima carcassa di cinghiale morto per PSA, e da allora nelle due Regioni - Piemonte e Liguria - ne sono state rinvenute oltre 160 con segnalazioni anche in altre Regioni
Nelle aree agricole di gran parte del nostro Paese l'eccesso di presenza di cinghiali sta ormai assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza ed i rischi connessi all'allargamento dell'infezione da Peste Suina Africana - PSA - rimangono altissimi
La IX Commissione Agricoltura del Senato, già nel Luglio 2021, a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo e per gli effetti dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'Affare sulle problematiche inerenti ai danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza di fauna selvatica, richiamato l'ampio ciclo di audizioni svolto con i soggetti istituzionali competenti ed esperti, nonchè il materiale acquisito, per quanto concerneva il cinghiale affermava che con la crescita della popolazione dei cinghiali ed il conseguente maggior rilievo assunto dalla questione dei danni da loro arrecati all'agricoltura e alla sicurezza umana, negli ultimi anni si è anche intensificato l'impatto e di conseguenza il disagio delle Comunità locali interessate ed ancora che tra le implicazioni che rendono necessario ed urgente un intervento sull'eccessiva proliferazione della specie vi siano i rischi sanitari che l'eccessiva diffusione del cinghiale possa esercitare verso il comparto zootecnico.
Il numero sproporzionato di cinghiali infatti aumenta in modo esponenziale i rischi di introduzione di alcune patologie, come la PSA, in grado di creare importanti rischi sanitari per la successiva diffusione degli agenti patogeni sia a carico delle popolazioni selvatiche di cinghiali sia a carico di allevamenti di maiali domestici
La risoluzione approvata impegnava il Governo ad affrontare e risolvere definitivamente il problema dello squilibrio della fauna selvatica nel nostro Territorio e dei danni da essa generati per la sicurezza e la salute pubblica, nonchè per la salvaguardia della biodiversità, anche sviluppando strategie emergenziali per ridurre i conflitti e facilitando l'accesso alle informazioni sui potenziali effetti negativi delle interazioni uomo - specie problematiche
Per questi motivi ho voluto, insieme ai miei colleghi, richiamare l'attenzione del Ministro Patuanelli, di concerto al Ministro Cingolani e al Ministro Speranza, in modo tale che si possano attivare il prima possibile interventi, ormai non più procrastinabili, per ridurre la densità dei cinghiali ormai insostenibile in larga parte del territorio oltre a definire ed approvare urgentemente il decreto interministeriale citato al fine di dare gli strumenti necessari agli Enti istituzionalmente interessati per intervenire