IN PREPARAZIONE DI PARIGI 2015
Venerdì 25 Settembre 2015
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Idee
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Ecoambiente
Ieri importante incontro con il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in preparazione ai prossimi appuntamenti internazionali sui cambiamenti climatici, con particolare riferimento alla XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) programmata a Parigi 30 novembre-11 dicembre 2015.
http://www.france.fr/it/istituzioni-e-valori/cop21.html http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2015/09/18-counclusions-un-climate-change-conference-paris-2015/
Il ministro Gentiloni ha svolto una relazione sulle tappe di avvicinamento alla prossima Conferenza di Parigi, partendo dallo stato del recepimento degli accordi della Conferenza di Doha http://europa.eu/rapid/press-release_IP-12-1342_it.htm sui cambiamenti climatici.
Purtroppo a causa del mancato concerto dei ministeri, propedeutico all’approdo al voto delle Camere, anche l’Italia è in ritardo con il recepimento, tra i 10 Paesi che non li hanno ancora recepiti infatti c’è anche il nostro.
Abbiamo in più occasioni espresso l’ambizione di fare più di altri, ma quanto meno dovremo attuare quanto concordato nell’ Accordo quadro UE 2030 sul mix di energie fossili/rinnovabili.
Gli obiettivi indicati con la presidenza italiana della Unione Europea sono stati molto ambiziosi e non saranno facili da attuare.
Il Ministro ha confermato che i fondi italiani alla cooperazione allo sviluppo saranno aumentati a partire dalla Legge di stabilità, perché questo è anche funzionale alla necessità di evitare crisi ambientali.
I fondi per gli interventi in base agli impegni avrebbero dovuto essere lo 0,7 % del RNL entro il 2015 ma siamo ancora lontani, ed in vista di Parigi l’aiuto allo sviluppo deve crescere così come deve essere aiutata la resilienza dei Paesi in via di sviluppo.
La Conferenza di Parigi dovrà prevedere accordi vincolanti e verificabili, che coinvolga tutti paesi, per rallentare la crescita della temperatura media del globo, sicuramente con un impegno forte dei paesi più sviluppati, ma anche con un contributo dei paesi a medio reddito il cosiddetto “Gruppo dei 77” http://serenoregis.org/2014/03/22/il-cinquantenario-del-gruppo-dei-77-congratulazioni-johan-galtung/ e con un sostegno/finanziamento dei paesi più poveri per una mitigazione dell’impatto.
Solo un grande gioco di squadra globale può portare ai risultati attesi e necessari, per questo l’appuntamento di Parigi è un appuntamento importante da preparare bene.