IUS SCHOLAE : DI COSA PARLIAMO

Si stanno alzando strumentalmente i toni con finalità del tutto ideologiche da parte della Lega e di Fratelli d'Italia in questi giorni sul cosiddetto ius scholae, ma di cosa stiamo parlando.

La proposta approvata come testo base unificato  dalla commissione Affari Costituzionali della Camera lo scorso 9 marzo e immediatamente battezzata ius scholae può essere letta come una versione riveduta e aggiornata dello ius culturae, che era già stato al centro di una vasta campagna di sensibilizzazione della società civile da diversi anni.

Secondo la proposta, la legge 91/1992, che disciplina al momento le modalità di ottenimento della cittadinanza, verrebbe modificata allentando il vincolo del raggiungimento della maggiore età per il riconoscimento della cittadinanza italiana e prevedendo invece la possibilità di concederla anche ai minori, siano essi nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni, purché abbiano risieduto legalmente e senza interruzioni sul territorio italiano e abbiano effettuato un percorso scolastico di almeno 5 anni nel sistema di istruzione del nostro paese. A tal fine, la richiesta deve essere presentata da entrambi i genitori legalmente residenti in Italia.

Anche se non è agevole determinare in modo puntuale quanti possano essere ad oggi i potenziali beneficiari immediati dello ius scholae, se ne può stimare un ordine di grandezza in prima approssimazione sulla  base delle stime appena pubblicate dall’Istat, al 1° gennaio 2022, in circa il milione, pari all’11,5% della popolazione residente al di sotto dei 18 anni. 

Secondo i dati dell’ultimo report del Ministero dell’Istruzione, e relativi all’anno scolastico 2019/2020, gli alunni con cittadinanza straniera nelle scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alla secondaria di II grado) sono 876.801. Corrispondono al 10,3% del totale della popolazione scolastica e per quasi due terzi (573.845) sono nati in Italia (seconde generazioni). Questi ultimi rappresentano oltre l’80 per cento degli alunni con cittadinanza straniera nella scuola dell’infanzia, il 75 per cento circa nella scuola primaria, il 62 per cento nella secondaria di I grado e poco più del 40 per cento nella secondaria di II grado.

Un tentativo di conteggiare in via approssimativa la platea di potenziali beneficiari immediati della riforma deve tener conto del requisito relativo allo svolgimento di un ciclo scolastico di almeno 5 anni nel nostro paese. Escludendo quindi gli alunni delle scuole primarie, nonché quelli già maggiorenni che potrebbero fare comunque richiesta di cittadinanza, e basandosi sui dati disponibili – come detto riferiti al 2019/2020 – i minori stranieri iscritti alla scuola secondaria di I e II grado ammontano a quasi 330.000.
Tale cifra potrebbe essere considerata un limite superiore, che tende a sovrastimare il numero dei potenziali beneficiari immediati in quanto include anche chi è arrivato da poco in Italia, o comunque non ha alle spalle un ciclo di cinque anni nel nostro sistema scolastico. 
Nel 2019/2020 gli stranieri entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano, ad esempio, ammontano a circa 9.600 nella scuola secondaria di I grado, e a circa 8.200 in quella di II grado.
Dai dati ministeriali sappiamo però anche che mediamente oltre la metà degli alunni stranieri della scuola secondaria è nata in Italia, aspetto che consente di stimare in 170.000 un ragionevole limite inferiore del numero dei beneficiari.
Si può ritenere tuttavia che il numero effettivo sia più vicino al limite superiore che a quello inferiore. L’indagine campionaria sull’integrazione delle seconde generazioni svolta dall’Istat nel 2014-2015 mostra, infatti, come tre quarti degli alunni stranieri nati all’estero della scuola secondaria siano entrati nel sistema scolastico italiano già dalla scuola dell’infanzia, o dalla primaria.

Per chi volesse approfondire un interessante articolo de La Voce, da cui peraltro ho già tratto molte delle considerazioni di cui sopra, un interessante dossier del MIUR un interessantissimo Fact-cheking sul tema, ed in allegato alcune infografiche che in modo semplice aiutano a mettere a fuoco il tema.


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