Intervista a Mino Taricco, capolista alla camera per il Piemonte.

dal sito "Condivisione Democratica"

Mino Taricco è nato l’11 giugno 1959 a Bra (CN).
Dirigente cooperativo e agricoltore, è stato vice presidente della Coldiretti di Cuneo e del Piemonte, presidente di Federsviluppo Piemonte e di Confcooperative di Cuneo e del Piemonte.
Impegnato nell’associazionismo giovanile e cattolico, è stato Consigliere ed Assessore comunale dal ‘90 al ‘95 a Sant’Albano Stura.
Primo escluso alle elezioni regionali del 2000, lista Centro per il Piemonte – Popolari nella circoscrizione di Cuneo, nel maggio 2004 è subentrato in Consiglio regionale ed è stato capogruppo fino al termine della settima legislatura.
Confermato Consigliere regionale nell’ottava legislatura, lista della Margherita a Cuneo, ha dato le dimissioni perché nominato nella Giunta Bresso Assessore all’Agricoltura, Tutela della Fauna e della Flora.
Ha aderito al PD costituito nel 2007.
E’ stato candidato alla Presidenza della Provincia di Cuneo e nel 2010 è stato rieletto in Consiglio regionale (quota proporzionale), nella circoscrizione di Cuneo, con 10.111 voti di preferenza.
In virtù del risultato delle Primarie del 29 dicembre 2012 è stato inserito in lista per la Camera dei Deputati. E’ capolista nel Piemonte 2.

Le domande sono a cura della redazione. Coordinamento di Walter Iolandi

Innanzitutto grazie per la disponibilità. Le elezioni del 24-25 febbraio sono fondamentali per il nostro Paese: noi tutti ci aspettiamo un grande risultato che permetta al centrosinistra di cambiare l’Italia.
Secondo Lei, in cosa il nostro Paese andrebbe cambiato con maggiore
urgenza?

Gli ultimi 15/20 anni di sostanziale non governo ci consegnano un paese con un ritardo enorme sulla qualità e sulla complessità del funzionamento del sistema paese.
Sono necessarie riforme per semplificare l’architettura istituzionale per ridurre il numero degli enti e dei soggetti che operano, e soprattutto per chiarire, sulle singole funzioni le responsabilità.
Non e’ più possibile nei singoli ambiti che riguardano la vita dei cittadini, famiglie e imprese , avere per ogni iniziativa 15/20 Enti che devono autorizzare e 4, 5 o 6 soggetti preposti al controllo.
E’ necessario ripensare la qualità normativa e gli strumenti per lo sviluppo economico tenendo conto che la maggior parte delle imprese operanti sui nostri territori sono piccole, piccolissime o medie per le quali è urgente che siano accompagnate con scelte capaci di cogliere le necessità legate alle loro peculiarità.
Sarà necessario mettere mano ad un ammodernamento e ad una riorganizzazione di settori strategici del Paese quali quello della giustizia, ma anche di mettere in campo una revisione del quadro normativo e degli strumenti operativi per dare strumenti e stabilità di prospettiva a settori quali quello delle energie, sia per la produzione delle rinnovabili, sia per le azioni finalizzate all’efficienza energetica, al settore turistico, dove vi sono straordinarie opportunità se si valorizza lo straordinario patrimonio artistico culturale e paesaggistico che il nostro paese possiede. Questi alcuni dei campi sui quali abbiamo accumulato maggiori ritardi e sui quali se avremo il mandato elettorale di governare questo paese sarà necessario il massimo impegno da subito per cambiare, rinnovare e rimettere in movimento questo paese.



Un anno fa ci e’ stato detto che eravamo sull’orlo del baratro. Non crediamo che l’emergenza sia finita, ma i temi della campagna elettorale, invece di dirci come aggredire il debito pubblico, ridurre i costi della politica e della pubblica amministrazione, riformare la macchina dello Stato e delle istituzioni,
combattere lobby e privilegi, vere zavorre dell’economia italiana, vertono adesso tutti su come ridurre le tasse che ci sono state prima propinate insieme ad una riforma punitiva del sistema pensionistico. Lei cosa ne pensa ?

Oggettivamente la situazione nella quale si è trovato il Paese un anno fa aveva connotazioni drammatiche. Sull’onda dell’emergenza sono state fatte scelte drastiche che hanno pesato e impattato pesantemente sulla vita degli italiani.
Credo sia oramai evidente a tutti che ciò che e’ mancato in queste scelte sia stata l’equità e la giustizia sociale nel riparto del peso da portare in questa difficile situazione e la constatazione che purtroppo sono stati richiamati a pagare di più coloro che già da sempre hanno pagato di più. E’ però mancata la capacità anche di affrontare in modo sufficientemente energico la necessità di riforme strutturali, limitandosi nella maggior parte dei casi invece purtroppo a tagli lineari ed indiscriminati anche su settori delicatissimi quali la sanità, assistenza e trasporti ed altri ambiti importantissimi per la vita delle persone.
Anche sui temi del sostegno allo sviluppo, della ripresa economica e dell’occupazione di strumenti efficaci ne sono stati messi in campo molto pochi e di risultati praticamente non se ne sono visti. Il Partito Democratico su questi temi ha presentato un pacchetto di proposte molto concrete, dalla revisione degli strumenti per il credito alle imprese, alla revisione del patto di stabilità degli enti locali, dal programma da 50 miliardi di euro in 5 anni del rimborso dei crediti pregressi, al programma di investimento 7.5 miliardi per l’ edilizia scolastica, ai programmi di semplificazione burocratica e amministrativa dal pacchetto di proposte per la riduzione dei costi, alla semplificazione e trasparenza nella politica. Crediamo che questi dovrebbero essere i temi della campagna elettorale, di questo noi parliamo negli incontri con i cittadini e ci spiace dover assistere invece sui media nazionali ad un teatrino stanco di promesse irrealizzabili fatte da personaggi incredibili.



Il disincanto per la politica e per i partiti nasce dal loro distacco dai cittadini. Dal non saper cogliere i loro bisogni e, ancor più, nel non saper vedere le molte soluzioni che esponenti della cosiddetta società civile o amministratori locali hanno saputo dare a tali bisogni e che potrebbero essere riproposte con successo.
Come ristabilire questo legame e un autentica attenzione al mondo reale?

Credo vi sia la necessità che la politica generale, e l’impegno nelle istituzioni recuperino la consapevolezza del ruolo di servizio alla comunità come motivazione di fondo del loro esistere.
In questi anni abbiamo visto e conosciuto troppo personaggi assolutamente incredibili, con incarichi istituzionali importanti, ministri che ci hanno spiegato che loro della materia di cui avevano competenza non sapevano nulla e che si sarebbero occupati volentieri d’altro. Crediamo che questo sipario aperto ormai da troppi anni sia da chiudere definitivamente.
Servirà la capacità dei cittadini di saper distinguere tra ciò che e’ autentico e ciò che fasullo ma anche una riforma elettorale che riconsegni ai cittadini stessi la possibilità di scegliere ogni singola persona che andrà a ricoprire incarichi istituzionali.
E’ una delle urgenze da affrontare subito nella prossima legislatura.

Ci può sintetizzare quali sono le 3 principali proposte che sta portando avanti nel suo Collegio o impegni con i suoi elettori che porterà avanti in Parlamento ?

Alla luce del momento che stiamo vivendo, i tre principali impegni, tra gli altri, che in molte occasioni di confronto sul territorio mi sono assunto, sono di un attenta vigilanza e di stimolo sui completamenti infrastrutturali del mio territorio, che da troppi anni sono in corso di realizzazione; parlo del completamento stradale e autostradale, del completamento della rete ospedaliera, e della questione connessa all’ aeroporto di Cuneo.
Il secondo gruppo di questioni riguarda il tema della semplificazione della vita delle persone e delle imprese con particolare attenzione alle piccole, piccolissime imprese.
Il terzo tema riguarda, i servizi socio assistenziali che sono stati oggetto, in questa stagione, di attacchi e ridimensionamenti, e che invece debbono essere, sia pure di un percorso di riorganizzazione, salvaguardati e potenziati.

Condividere vuol dire prima di tutto Comunicare e il centrosinistra è spesso accusato di avere una comunicazione meno efficiente. Come pensa si possa migliorare? Si prende un impegno con noi per contribuire al suo perfezionamento?

Assolutamente si , credo il centrosinistra debba ampiamente ripensare ai propri meccanismi e strumenti comunicativi.
Credo molto in un impegno politico che e’ camminare insieme tra cittadini elettori ed eletti. Personalmente, in questi anni di impegno in Regione ho cercato di tradurlo in strumenti e dialogo web, incontri e moltiplicazione delle occasioni di confronto. Credo onestamente però al di là dell’impegno dei singoli eletti, serva un ripensamento più ampio e tale da attivare strategie e strumenti condivisi.
Su questo abbiamo ancora molta strada da fare e per quel che mi riguarda sono disponibile a fare la mia parte con tutti coloro che ne condivideranno la necessità e il percorso.

Concludiamo con un Suo piccolo appello agli elettori.

L’appuntamento del 24-25 febbraio, sarà fondamentale non tanto e non soltanto x il Partito Democratico, ma per il Paese.
Chiediamo un voto forte e chiaro, tale da consegnarci la possibilità di governare per poter consegnare al Paese le riforme che da decenni aspetta.
Da parte nostra, se avremo il mandato degli elettori, ci sarà il massimo impegno, la massima disponibilità al confronto e la massima responsabilità nell’azione.


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