Iraq: una legge per porre fine alla guerra
Come ai tempi del Vietnam, Camera e Senato degli Stati Uniti hanno approvato una legge in cui è stato chiesto al presidente Bush il ritiro delle truppe dall’Iraq entro aprile 2008. Un conto alla rovescia rispetto ad una guerra che il popolo americano ha compreso essere stata un grave errore. Recentemente anche l’ex direttore della Cia Gorge Tenet ha affermato che Bush non discusse mai seriamente se l’Iraq rappresentasse una minaccia per gli Stati Uniti né se fosse possibile sventarla senza un’invasione. Decise di attaccare Bagdad fin dal 2001, sebbene la Cia lo avesse informato che Saddam Hussein non era coinvolto nella strage delle Torri Gemelle e si giustificò con la notizia, poi risultata errata, che il raìs possedeva armi di sterminio. Bush opporrà il veto al ritiro delle truppe dall’Iraq, ma non potrà evitare, insieme a coloro che l’hanno fiancheggiato anche in Europa, il giudizio della storia per una guerra che ha devastato una nazione, rivelandosi un’avventura catastrofica, che ha causato decine di migliaia di morti.