LA CAMERA APPROVA LA RIFORMA COSTITUZIONALE
Martedì 12 Gennaio 2016
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Istituzioni
Ieri è stato votato il testo con le modifiche costituzionali e così si è completato il primo dei due passaggi parlamentari previsti. passa così una riforma attesa da decenni, che proietta l’Italia in avanti, dandole maggiore credibilità in Europa.
Il testo modifica diversi articoli della seconda parte della Costituzione e tornerà in Parlamento per l’ultima lettura per poi essere sottoposto al referendum popolare.
Qui le maggiori novità presenti nel testo:
Fine del bicameralismo paritario. Resterà una sola Camera, quella dei deputati, a dare la fiducia al Governo e, salvo alcune materie, svolgerà la funzione legislativa esclusiva. Il Senato avrà quindi competenze solo su leggi costituzionali, leggi sugli Enti locali e trattati internazionali.
Iter legislativo semplificato. L’iter di approvazione di una legge avrà tempi ridotti, meno decreti legge e priorità ai disegni di legge del Governo considerati essenziali per attuare il programma.
Il nuovo Senato sarà composto da 100 senatori, contro i 315 attuali, di cui 95 eletti e 5 nominati dal Presidente della repubblica. Tra i 95 eletti, 74 saranno votati da consiglieri regionali e provinciali tra i consiglieri stessi, mentre 21 saranno votati da consiglieri regionali e provinciali trai i sindaci. I senatori non avranno più indennità.
Nuovo rapporto tra Stato e Regioni, soprattutto per le rispettive competenze legislative. L’autonomia delle Regioni sarà legata alla correttezza dei bilanci: sarà maggiore per quelle con i conti a posto, mentre in caso di dissesto finanziario, Regioni ed enti locali potranno essere commissariati dallo Stato centrale. Aboliti Cnel e Provincie. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e le Provincie vengono definitivamente cancellati dalla carta costituzionale.
Referendum. Modificati i quorum di validità del voto per i referendum abrogativi: il quorum resta la maggioranza degli aventi diritto se la proposta di abrogazione è presentata da 500.000 firme, mentre scende alla maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei Deputati se la proposta è presentata da 800.000 firme. Introdotta anche la possibilità di indire referendum popolari propositivi e d'indirizzo e altre forme di consultazione popolari oggi non previsti costituzionalmente.
Leggi di iniziativa popolare. I regolamenti parlamentari dovranno garantire forme e tempi certi sia della discussione che della deliberazione sulle proposte di legge di iniziativa popolare, che dovranno essere presentate da 150.000 elettori.
Vincolo di trasparenza. E' inserito nell’articolo 97 della Costituzione l’obbligo di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza dell’amministrazione.
Elezione Presidente della Repubblica. Modificato il quorum per la sua elezione: richiesta la maggioranza dei due/terzi del parlamento in seduta comune (ma senza i delegati regionali) nei primi tre scrutini, dei tre/quinti dal quarto al sesto scrutinio e la maggioranza dei tre/quinti dei votanti dal settimo scrutinio in poi.
Corte Costituzionale. Introdotto il giudizio preventivo di costituzionalità per le leggi elettorali e modificata la modalità di nomina dei giudici costituzionali: tre saranno eletti dalla Camera e due dal Senato.
Tagli ai costi della politica. Eliminati i rimborsi pubblici ai gruppi politici regionali e stabilito un tetto agli stipendi di Presidenti e consiglieri regionali, che dovranno essere pari o inferiori a quello dei sindaci dei Comuni capoluogo di Regione.
In allegato, il testo della revisione della II parte della Costituzione.