LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO CASA : IMPEGNO VERSO L’EMERGENZA ABITATIVA

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Mino Taricco: “Introdotte tutele per i meno abbienti e novità nel mercato delle costruzioni”


 


Martedì 20 maggio i lavori della Camera dei deputati hanno condotto all’approvazione finale del Decreto Casa: con 277 voti favorevoli e  92 contrari l’Assemblea di Montecitorio ha infatti permesso la conversione definitiva del provvedimento in legge.


Sulla questione è intervenuto anche Mino Taricco sottolineando che, nonostante alcune difficoltà affrontate, tra cui purtroppo il rinvio della votazione finale, causato dalla mancanza del numero legale di deputati durante la seduta di venerdì 16 maggio, l’approvazione del provvedimento ha introdotto alcune novità importanti e concrete per far fronte, da un lato, alle gravi difficoltà vissute dalle famiglie e dalle persone più colpite dalla crisi, con risorse per mantenere economicamente un’abitazione, e, dall’altro, al rilancio del mercato delle costruzioni, con l’obiettivo di fare ordine nel complesso insieme di norme che lo regolano.


Si è voluto così esprimere il deputato cuneese: “Il decreto si muove in direzione di una riforma del settore abitativo, con particolare riguardo alla disciplina che regola la gestione delle abitazioni in locazione e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Tra le misure più importanti introdotte, mi preme ricordare che saranno stanziati 200 milioni di euro a favore del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e circa 226 milioni a favore invece del Fondo destinato agli inquilini morosi non colpevoli, per venire incontro alle enormi difficoltà di molti nostri concittadini nel pagare l’affitto.


Verrà poi avviato un programma di recupero degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: un programma di ristrutturazione e manutenzione ai fini dell’adeguamento energetico e sismico di molti alloggi, da assegnare poi a specifiche categorie sociali disagiate. Per ridurre poi il disagio abitativo di individui e nuclei familiari che non possono permettersi una casa a condizioni di mercato, è stata invece aumentata l’offerta di alloggi sociali in locazione: le ultime modifiche apportate al decreto hanno anche incluso tra i destinatari di queste abitazioni le donne vittime di violenza. Importanti anche gli sgravi fiscali: in primo luogo detrazioni Irpef per chi abita in un alloggio di edilizia popolare, in secondo luogo la riduzione dell’aliquota della cedolare secca sui contratti a canone concordato dal 15% al 10%, per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti; una misura, quest’ultima, che sarà applicabile ora anche ai Comuni per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza. Senza dimenticare poi la riduzione nel pagamento di Tari e Tasi sugli immobili posseduti da cittadini italiani residenti all’estero.


Infine, la lotta all’abusivismo: il decreto originale dichiarava già l’impossibilità, per chi occupava abusivamente un immobile, di chiedere la residenza e usufruire dell’allacciamento ai pubblici servizi; a questo, gli ultimi interventi hanno aggiunto l’impossibilità, per chi occupa abusivamente invece un alloggio di edilizia residenziale  pubblica, di partecipare per 5 anni alle procedure di assegnazione delle medesime abitazioni. Siamo quindi, in conclusione, di fronte a un decreto fortemente atteso da molti italiani e che riesce ad intercettare i bisogni più scottanti del Paese”.


 


Nella giornata di lunedì 19 maggio il Governo aveva incassato la fiducia alla Camera su questo decreto, con 324 favorevoli, 110 contrari.


In precedenza, il Senato lo aveva già approvato, in prima lettura, mercoledì 14 maggio.


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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