LE CONSEGUENZE DELLA CRISI

Sulla crisi che si è aperta in queste ore sono legittime tutte le letture, anche se i fatti sono incontrovertibili.
Il Movimento 5 Stelle ha scelto di non votare la fiducia sulla legge di conversione del "decreto aiuti", facendo venire meno la “maggioranza di unità nazionale” che sino ad ora aveva sorretto l'azione di governo.

Personalmente credo sia stata un misto di follia e di presunzione o forse un calcolo per sperare di arrestare la caduta di consensi che da mesi sembrava essere inarrestabile, o forse ancora un  cinico modo per azzerare le diversità di vedute nel partito potendosi scegliere i nuovi eletti …

Quale che sia la motivazione, è un gioco con rischi molto alti per il Paese, perché è chiaro che se cade il governo Draghi, su alcuni dei dossier più delicati per il futuro infrastrutturale del Paese non potrebbero non esserci conseguenze :
- sul progetto della rete unica TIM - Open Fiber, che senza Draghi diventerebbe sicuramente più incerto e difficile;
- sul Monte dei Paschi di Siena, che vede il Tesoro come primo azionista con il 64% ed il garante dell’operazione di ristrutturazione;
- sulla vendita di ITA, per la quale si aspetta il verdetto del Tesoro sulla gara per l’assegnazione della compagnia nata da Alitalia, per la quale restano in corsa Msc Group, insieme a Lufthansa, e il fondo americano di private equity Certares, con Air France e Delta;
- e poi sui rinnovi contrattuali, che dopo il rinnovo del CCNL Funzioni statali Centrali e Sanità, e poi dei bancari, metalmeccanici, ed altri, ne vede ancora molti altri fortemente attesi e in discussione, a partire dal CCNL Scuola e anche Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, Amministrativi, Tecnici, OSS e Professioni Sanitarie ed Enti Locali, e ancora Contratto Commercio e Contratto assicurativi, tutti contratti che a causa della crisi di governo potrebbero essere quanto meno rallentati …

Ma con la eventuale caduta del Governo si bloccherebbero anche le discussioni su nuovo piano di taglio delle tasse e nuove agevolazioni per cittadini, famiglie e lavoratori, a partire dal tema energia (il prossimo 21 agosto scade infatti la proroga del taglio di 30 centesimi delle accise su benzina e gasolio), e anche le misure ancora  in vigore per mitigare il costo delle bollette sono in scadenza. Gli oneri di sistema sono bloccati solo fino a settembre e servirà una nuova proroga.

Ma sono soprattutto a rischio: 

- il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che per l’Italia vale complessivamente quasi 200 miliardi di euro, e che adesso, dopo il varo delle norme generali, è nel pieno della fase operativa nella quale i programmi ed i progetti si trasformano in azioni concrete, e che chiede il rispetto del timing concordato con la Commissione UE, con 55 obiettivi ancora da raggiungere, su 100 totali previsti per il 2022; 

- la DELEGA FISCALE, collegata alla attuazione del PNRR, per la riforma del sistema tributario, che dopo mesi di incertezza era finalmente riuscita a superare il nodo sul catasto arrivando in commissione al Senato; 

- il DDL CONCORRENZA, attualmente in commissione alla Camera per aprire il sistema-paese alla “concorrenza”, superando rendite di posizione e dando trasparenza alla nostra economia;

- il taglio del CUNEO FISCALE come strumento di sostegno al reddito, riducendo la differenza tra lordo e netto della busta paga; 

- la approvazione della Legge di Bilancio per dare stabilità ed affidabilità al nuovo quadro di previsioni per i prossimi anni;

- e poi ancora la riforma delle PENSIONI perché a breve scadranno l'Ape Sociale e Opzione Donna, che potrebbero essere prorogati, mentre alla conclusione di  Quota 102 si sta preparando una nuova soluzione per garantire maggiore flessibilità in uscita.

Non solo per questo, ma anche per questo, credo che la legislatura debba vedere una sua fine ordinata, varando la Legge di Bilancio e completando le riforme previste, e poi a inizio 2023 vada, come peraltro previsto dalla Costituzione,  al voto.

Purtroppo non è andata come molti speravamo,  e dopo che il Governo è caduto il 20 luglio per la mancata fiducia  di 5Stelle, Lega e Forza Italia, il 21 luglio La Stampa ha pubblicato queste interessanti pagine che ho messo in allegato.

Mino Taricco 


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