LE FALSITA' SULLE MOZIONI PENSIONI D'ORO

 

Sta circolando in questi giorni sui social network un articolo, pubblicato dal sito “Post viola”, con tanto di lista di  337 deputati colpevoli di aver bocciato un provvedimento contro le “pensioni d’oro” presentato dal movimento 5 Stelle.


E alcuni hanno postato sul mio sito  il testo dell’articolo e domande su come mai io, insieme al gruppo del PD, avremmo votato contro il provvedimento 5Stelle e per salvare le “pensioni d’oro”. Ovviamente è tutto falso, casomai è vero l’esatto contrario.


Io, come nessun altro deputato del PD, non abbiamo mai  votato per salvare le “pensioni d’oro.


Innanzi tutto non si trattava di una Legge, bensì di una Mozione.


La Camera dei Deputati  ha votato mercoledì 8 gennaio su sette diverse Mozioni, una delle quali un gruppo di deputati  PD, tra cui anch’io, avevamo  presentato nel mese di novembre a prima firma della collega Maria Luisa Gnecchi.  


Preciso, a differenza di quanto sostiene l’articolo citato, che una mozione è un atto di indirizzo del Parlamento che da indicazioni al Governo, e non una legge che modifica, o che ha il potere di cambiare, le spese dello Stato.


Di conseguenza, anche se fosse stata approvata la mozione del M5S, non sarebbe cambiato automaticamente nulla rispetto all’erogazione delle cosiddette “pensioni d’oro”.


Ogni gruppo ha votato la propria mozione e noi non abbiamo votato la mozione dei 5 Stelle perché  confusa, contraddittoria e per altri versi discutibile, soprattutto  la dove prevede prelievi anche da pensioni di minimo importo.


Il gruppo del PD, ha deciso di votare a favore della nostra mozione  per  ribadire al Governo di proseguire sulla strada già tracciata dalla legge di Stabilità, e per spingere l’esecutivo Letta a fare altri interventi che assicurino maggior giustizia al nostro sistema previdenziale.


La mozione presentata dal M5S chiedeva  di introdurre una misura di  fatto già introdotta dalla Legge di stabilità. Mi pare che si continui con la pura propaganda.


La malafede dei 5 stelle si rende evidente anche alla luce della contrarietà espressa nei confronti della nostra mozione, e del fatto che vari deputati del gruppo M5S non abbiano partecipato al voto come hanno notato vari giornali.


Un ennesimo episodio delle demagogia a 5 Stelle che serve solo per lucrare sulla rabbia, purtroppo motivata, di tanti italiani che vogliono una politica capace di dare risposte alla crisi e che colpisca i troppi privilegi che ancora oggi esistono.


E’ casomai da chiedere come mai il Movimento 5 Stelle ha votato contro le misure, quelle sì concrete ed operative, inserite nella legge di Stabilità appena approvata, come ad esempio il comma 486, che ha introdotto per un triennio un contributo di solidarietà a carico dei trattamenti pensionistici più alti, destinando le risorse anche per sostenere i lavoratori cosiddetti «esodati»;


il comma 489, il quale ha introdotto un limite alla cumulabilità dei redditi da pensione percepiti da ex dipendenti pubblici con ulteriori fonti di reddito pure poste a carico della finanza pubblica.


Misure che erano un primo vero passo per  migliorare l’equità del nostro sistema previdenziale e che ora chiede una valutazione su come procedere, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, come chiede appunto la nostra mozione.


L’ informazione fasulla e le liste di proscrizione lanciate sul web servono solo a fare propaganda ad uso di chi ama lo scandalismo, per speculare sulle difficoltà  nostro Paese.



  Leggi Anche...

Mino Taricco utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento