LO CHIAMAVANO "CONCRETEZZA"

Oggi al Senato abbiamo approvato l’ennesimo provvedimento da propaganda.
Questa volta, dopo “dignità” e “sicurezza”, è stata la volta di “concretezza”e i presupposti affinché,  come peraltro gli altri due, sia tutt’altro che concreto, ci sono tutti.
L‘ambizione dichiarata è l’efficienza della Pubblica Amministrazione, da ottenere con semplificazione,  aumento della produttività e prevenzione dell’assenteismo. Purtroppo, come ho detto, era ed è solo un enunciato, perché di sostanza ve n’è poca e quella poca è alquanto discutibile.

Vediamo nel merito cosa prevede :
- E’ prevista l'istituzione del Nucleo della concretezza, un nucleo di 53 persone che, in collaborazione con l'Ispettorato della funzione pubblica, dovrebbe svolgere sopralluoghi e visite presso le singole amministrazioni, proponendo misure correttive eventuali con l'indicazione dei tempi di realizzazione.  Le perplessità nascono dalla possibilità che un compito simile si possa fare con 53 persone in un nucleo centrale a Roma, una visione centralizzata che già in passato ha mostrato tutti  suoi limiti.

- Un 'Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni' che conterrà azioni dirette a garantire la corretta applicazione delle disposizioni sul funzionamento e organizzazione delle P.A. e quelle dirette a implementare l'efficienza, con indicazione dei tempi per la realizzazione, tra cui una “black list” per le amministrazioni inadempienti. Rimane da chiarire come un piano centrale per le 11.00 pubbliche amministrazioni possa avere un senso prima che una efficacia.

- Impronte digitali o altri sistemi di identificazione biometrica e di videosorveglianza per rilevare presenze e il rispetto dell'orario di lavoro per gli statali. Una visione totalmente avulsa dalla realtà della Pubblica Amministrazione, a parte il costo per dotare di strumenti di rilevamento biometrico della presenza, per tutte le pubbliche amministrazioni,  in tutti i siti di lavoro, con spese a loro carico, perché la norma non stanzia risorse, rimane il fatto che presenza non vuol dire produttività.
A fronte di una minoranza di assenteisti, forse i veri temi per ottenere risultati nella P.A. sono la motivazione ed il coinvolgimento e la formazione.

- Prevede la possibilità di assumere personale a tempo indeterminato in misura pari al 100 % del personale pubblico cessato dal servizio nell'anno precedente e la possibilità di procedere, nel triennio 2019 - 2021, all'effettuazione di assunzioni, mediante scorrimento delle graduatorie ovvero tramite apposite procedure concorsuali in deroga alla normativa vigente in materia di mobilità del personale.  Queste sono nuove norme per fare quanto già previsto dalle vecchie e cioè il turn over al 100% dal 2019. 

- Il provvedimento contiene anche una norma che prevede la sostituzione dei “buoni pasto QUI Group”  erogati in base alle convenzioni CONSIP a seguito del fallimento, per i soli enti pubblici e loro dipendenti. In questo caso il problema, è che sono esclusi tutti i dipendenti di aziende private,  e tutte le micro, piccole e medie imprese che hanno comprato questi buoni pasto per i loro dipendenti o che li hanno avuti  in cambio di beni e servizi e li hanno tutt’ora in carico, senza poterli riscattare con enorme rischio di danno e di perdita secca.

Su tutte queste questioni abbiamo presentato emendamenti e sollevato le questioni in Commissione ed in Aula ma senza risultati. Le questioni ignorate e gli emendamenti respinti.

In allegato un articolato dossier sulla norma.


  Scarica allegato 1

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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