La Regione Piemonte impugnerà l’art. 3 del D.L. 154
Nell’ultima riunione la Giunta Regionale ha deciso di ricorrere avanti la Corte Costituzionale impugnando l’articolo 3 del D.L. 154 del 7.10.2008.
Nell’articolo 3 si sancisce il commissariamento da parte del Consiglio dei Ministri per quelle Regioni che non adottino entro il 30 novembre i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Non era mai successo che, su competenze legislative della Regione, il Governo decidesse di normare in modo unilaterale con tanta arroganza.
Ma anche nel merito di questa cosiddetta riforma il Governo, con così tanta protervia e saccenza, ha deciso di procedere utilizzando parametri di riferimento ed orientanti non legati a scelte pedagogico educative di qualità della offerta formativa ma, semplicemente, di ridimensionamento delle istituzioni e dei plessi scolastici, di numero massimo di ore settimanali e di riduzione di spesa.
A poco serve arrampicarsi su scivolosi specchi con attacchi e dissertazioni, come fanno taluni Senatori della PDL, per dire che altri avrebbero fatto peggio.
Non penso sia possibile immaginare peggio di ciò che sta avvenendo, sia nella forma che nella sostanza.
La formazione e l’educazione non possono ritornare ad essere un lusso che si paga chi può. Non è accettabile che la scuola dell’infanzia torni ad essere prevista nella sola fascia antimeridiana e con un solo docente. Non vorremo ritornare ai doposcuola, per “tenere” i ragazzi, pagati dai comuni che peraltro nel frattempo si sono visti però tagliare le risorse per poterlo fare.
La politica in atto, di smantellamento dei servizi e di progressivo passaggio degli stessi da diritto a possibilità a tariffa - soprattutto se questo lo si fa per liberare le risorse per togliere l’ICI - non è un passo verso la qualificazione del ruolo dello Stato a delle sue istituzioni.
L’allarme nei piccoli comuni e nelle aree più fragili del nostro territorio, quali le aree montane e la collina a minore densità abitativa, è il giusto grido d’allarme di un territorio e di comunità che hanno capito qual è la conclusione del percorso avviato e ne sono giustamente spaventati e sono giustamente pronti su questo a dare battaglia.
Sappia il Ministro Gelmini ed il Governo Berlusconi che sui temi centrali della scuola, della salute, della attenzione alle categorie più deboli il nostro impegno sarà totale.
Non basterà ammantare le scelte che stanno venendo avanti con parole quali ammodernamento, efficienza, novità, competitività per far passare sotto banco una vera involuzione ed un vero avvio di destrutturazione dei servizi minimi garantiti a tutti i cittadini a prescindere dal loro status economico.
Credo sia in gioco l’idea di società in cui noi crediamo. Credo di poter dire che è un impegno che assumiamo con molta serietà. Non mancherà il nostro impegno a fianco di chi sarà colpito da queste scelte.