MANIFESTAZIONE SCUOLA. A MENTE FREDDA

Dopo la giornata di ieri a mente fredda voglio esprimere alcune considerazioni sullo sciopero nazionale contro la riforma della scuola.


Voglio innanzi tutto chiarire che ho grande rispetto per chi decide in maniera consapevole di rinunciare ad una giornata di lavoro e di stipendio per portare le legittime contestazioni in una piazza e ce l’ho in particolare per gli insegnanti ed il personale scolastico e per il grande lavoro che svolgono ogni giorno a volte con grande precarietà di mezzi e con scarso riconoscimento della fatica  e delle difficoltà in cui devono operare.


La giornata di ieri è una richiesta forte di attenzione cui spero possano seguire proposte concrete e percorribili, per poter fare bene e per poter fare sempre meglio, una giornata da inserire in un percorso di ascolto iniziato da tempo che ha portato 18.000 voci a concorrere alla costruzione di un progetto e 90 audizioni fornire suggerimenti per correggerlo, per integrarlo, ricalibrarlo o meglio definirne i contenuti e le modalità attuative.


Il Governo prima e la Commissione ora, stanno consapevolmente affrontando una riforma assolutamente necessaria e che ha una funzione strategica per il futuro del paese.


Credo sommessamente, che sia necessario da parte di tutti chiedere rispetto ma anche offrire  rispetto per il lavoro che tutti noi stiamo cercando di portare avanti, a partire dai colleghi che  in queste ore sta lavorando in commissione.


Sono state centinaia le iniziative su tutto il territorio nazionale (durate sei mesi), nella nostra provincia ne ho organizzate anche io una decina, dove non ci siamo sottratti al dibattito, le 18.000 osservazioni inviate on line e dopo le già citate 90 audizioni in commissione, la presentazione di quasi 2000 proposte di modifica (emendamenti) che la Commissione sta analizzando con grande attenzione e con grande consapevolezza della posta in gioco, anche tenendo di tutte le osservazioni che sono pervenute.
Dopo anni di soli tagli ora verranno integrate le risorse di 1 miliardo per il 2015 e di ben 3 miliardi dal prossimo anno, saranno assunti 100.700 precari (
55 mila assunzioni sono quelle previste dal turn over sui posti vacanti e disponibili, la novità consiste nelle 45 mila assunzioni non previste dal turn over ma aggiuntive per il potenziamento dell’organico dell’autonomia)  e poi  nel mese di ottobre 2015 dovrebbe essere bandito  un concorso per ulteriori  60.000 posti (sul triennio 2015-2018).


Al concorso potranno partecipare tutti i docenti in possesso di un titolo abilitante.
Saranno conservati gli scatti di anzianità e verranno investiti ulteriori 200 milioni per premiare il merito degli insegnanti.


Per la formazione saranno stanziati 40 milioni e verrà definita per ciascun insegnante una card del valore di 500 euro l’anno per consumi culturali (libri, mostre, cinema, tecnologie).
In commissione i colleghi stanno lavorando per ridurre le criticità, meglio definendo il ruolo del dirigente scolastico superando le paure dell’uomo solo al comando peraltro nella scia di un obiettivo di maggior autonomia e di maggior responsabilità in un contesto di collegialità da non disperdere: gli organi collegiali acquisiscono in questo senso un valore aggiunto.


Il collegio dei docenti elaborerà piani triennali che saranno approvati dal consiglio istituto con maggiore partecipazione degli studenti e dei genitori
I docenti che entrano negli albi territoriali saranno docenti di ruolo che nessuno potrà licenziare dopo i tre anni, come purtroppo voci di disinformazione hanno voluto fare credere; nella definizione del piano triennale il dirigente insieme al comitato di valutazione individuerà dall’albo (i docenti iscritti agli albi sono esattamente quelli che servono alle scuole per coprire il fabbisogno e quindi nessuno resterà fuori) gli insegnanti che necessitano alla sua scuola e al potenziamento dell’offerta formativa.
La norma del DDL che prevedeva lo stop a tutti i contratti di 36 mesi anche non continuativi su tutti i posti, proprio accogliendo le osservazioni pervenute è stata modificata ed entrerà in vigore a partire dall’entrata in vigore della legge dando tra l’altro la possibilità di poter partecipare al concorso.


In commissione ha iniziato il suo importante lavoro ed ha votato i primi cinque articoli apportando modifiche sostanziali e nei prossimi giorni il nostro lavoro continuerà per arrivare all’approvazione del testo entro il 19 maggio.
Io rispetto chi ha scioperato e provo da sempre ad ascoltare ma devo dire con chiarezza che ciò che ho sentito ieri sera sia quanto meno ingeneroso ed in molti casi o disinformato o volutamente disinformante.


Credo il lavoro ed il ruolo degli insegnanti sia non solo da rispettare ma da tenere in grandissima considerazione e da valorizzare, e la riforma va proprio in questa direzione ma credo anche sia necessario ricordare che la scuola è prima di tutto per e degli studenti e va in nessun caso strumentalizzata.


L’onesta intellettuale e il rispetto per la realtà è il primo degli insegnamenti da trasmettere.

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