MODIFICHE AL TESTO UNICO IN MATERIA DI MANDATO DEI SINDACI E DI CONTROLLO DI GESTIONE NEI COMUNI DI
Martedì 5 Aprile 2022
|
Provvedimenti
|
Istituzioni
Approvato oggi in via definitiva il disegno di legge “Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di limitazione del mandato dei sindaci e di controllo
di gestione nei comuni di minori dimensioni, nonché al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, in materia di inconferibilità di incarichi negli enti privati in controllo pubblico”.
Un provvedimento sicuramente non esaustivo, e sicuramente il Testo Unico sugli Enti Locali ha bisogno di una revisione attenta e su diversi aspetti.
L’articolo 1 dispone l'inconferibilità degli incarichi amministrativi e di vertice agli enti di diritto privato in controllo pubblico in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione. Attualmente questa è prevista per i soli incarichi dirigenziali e di amministratori in questi enti e l'estensione prevista recepisce le sollecitazioni venute dall'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC).
L'articolo 2 introduce una semplificazione contabile per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, per i quali viene giustamente eliminato l'obbligo di effettuare il controllo di gestione, previsto dal comma 1 dell'articolo 196 del TUEL. È da tempo che chiedevamo una semplificazione per i piccoli Comuni in materia di controllo di gestione, perché è chiaro che sui piccoli Comuni a normativa vigente c'era un carico eccessivo, spesso burocratico e non sostanziale, che non fa le dovute differenze tra un Comune metropolitano e un altro Comune di dimensioni molto più piccole. Individuare, quindi, obblighi differenti a seconda delle dimensioni del Comune è corretto e andrà ripresa questa esigenza allargandola a tutte le incombenze per le quali non c’è proporzionalità tra pesantezza degli adempimenti e risultati ottenuti.
L’articolo 3 di questo testo affronta il tema dell'aumento del numero dei mandati da due a tre nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
L'innalzamento da due a tre mandati per i Comuni fino a 3.000 abitanti era stato introdotto con la legge n. 56 del 2014, ed oggi si alza la soglia da 3.000 fino a 5000 abitanti senza modificare la sostanza.
Un buon intervento, oltre che per la portata delle modifiche, anche per il valore simbolico, che per intanto modifica la normativa vigente già in vista delle prossime elezioni e che apre ad ulteriori modifiche, sulle quali per altro il Parlamento sta già lavorando.
Per maggiori informazioni
ed il testo approvato.