MOLTI MI CHIEDONO PERCHE’ HO VOTATO NAPOLITANO E NON HO VOTATO RODOTA’….

Stefano Rodotà è sicuramente una persona del nostro Paese di indubbie qualità. Accademico di fama, è stato politico di prestigio, parlamentare nazionale dal ’79 al ’94, ed europeo dal 1989.
Dopo il ’94 è tornato all’insegnamento universitario.
Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell'Unione Europea.
È stato inoltre componente del gruppo europeo per l'etica delle scienze e delle nuove tecnologie e presidente della commissione scientifica dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali.
Nonostante tutto ciò non l’ho potuto votare.
Prima di tutto va ricordato che ad orientare la scelta del Capo dello Stato non è semplicemente il frutto della valutazione delle qualità e delle caratteristiche personali del candidato o della simpatia del grande elettore verso il possibile Presidente.
Come previsto dalla Costituzione “Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale” e deve rappresentare la ricerca di stabilità ed equilibrio politico per il bene del Paese, per un periodo di sette anni.
Cosa rappresenta va un voto per Rodotà?
La sua proposta è il risultato delle quirinarie del movimento 5Stelle, dove parrebbe si sia piazzato dopo Milena Gabanelli e Gino Strada, anche se, sui risultati effettivi, nulla è dato sapere ed è stato proposto dal movimento: prendere o lasciare!
La sua candidatura è stata, tra l’altro, sostenuta con argomentazioni e con un corredo di insulti e di aggressioni verbali di Grillo a coloro che erano percepiti come suoi potenziali competitori, assolutamente irricevibili .
La proposta politica ed istituzionale di Grillo e del movimento 5Stelle è dichiaratamente antisistema ed è stata da loro stessi rappresentata all’insegna di “tutti a casa”, “morti che camminano”, “siete accerchiati”, con scelte e comportamenti sostanzialmente volti a delegittimare la rappresentanza istituzionale e, attraverso l’obiettivo del raggiungimento del “100%” di rappresentanza grillina, all’ instaurazione di una sorta di democrazia diretta ed assembleare.
Ora, io rivendico il diritto di denunciare come pericoloso un approccio alle istituzioni di questa natura ed il dovere di non sottovalutare la portata eversiva di un’aggressività , per ora ringraziando il cielo solo verbale, verso coloro che si macchiano della colpa di pensarla diversamente o di operare nelle regole per uno sbocco diverso.
Inoltre è tutto da dimostrare che le prassi del movimento 5Stelle e di Grillo, sul piano della trasparenza e della democrazia reale, siano migliorative rispetto a tante altre.
La candidatura di Rodotà, al di là delle qualità personali, per come è nata e per come è stata proposta, sta politicamente dentro questo progetto.
Ho peraltro trovato singolare che, avendo egli dichiarato più volte di ritenersi parte del centrosinistra, nel momento in cui ha ricevuto la proposta di candidatura da Grillo non abbia sentito l’esigenza di un confronto con chi, in quel momento, aveva la responsabilità politica di guidare questo popolo, e cioè con Pierluigi Bersani, affermando invece che, per candidarsi, non era tenuto a chiedere permesso a nessuno .
Votandolo, quindi, si vota non solo il candidato, ma si vota quell'idea e quel progetto.
Ho trovato poi assolutamente strumentali gli attacchi alla vecchia politica e alla necessità di rinnovare - necessità che peraltro là dove possibile condividevo e condivido - quando poi il profilo della persona proposta come Capo dello Stato è quello di un Professore di ottant’anni di cui 25 passati tra politica e incarichi connessi alla politica, remunerati, tra l’altro, con centinaia di migliaia di euro l’anno e per questo additato, dallo stesso Grillo qualche anno fa, come simbolo di malcostume politico; ora invece, perché poteva servire per mettere in difficoltà il PD, quasi beatificato.
Che nell’elezione del Presidente della Repubblica il PD abbia dato il peggio di se è sotto gli occhi di tutti!
Il Segretario Bersani ed il suo gruppo dirigente non hanno gestito bene neanche un passaggio , dalla follia della rosa dei nomi a Berlusconi affinché potesse scegliere; alla candidatura Marini che non doveva neanche essere pensata; alla gestione sprovveduta della candidatura di una figura come quella di Prodi; alla mancata gestione dei momenti assembleari e della vita del Partito.
Per queste ragioni ho colto, ed apprezzato con sincera stima, la disponibilità di Giorgio Napolitano: un uomo che ha dimostrato di rispettare ed amare le Istituzioni e che in questi anni è stato baluardo di democrazia e di credibilità per il Paese .
Lo ringrazio per la sua generosità e per il suo senso dello Stato, e lo ho votato convintamente, con piena fiducia nella sua saggezza tante volte sperimentata.
Sono un parlamentare alla mia prima esperienza e mi fido di lui , anche per non rischiare avventure strane , la storia, che è maestra di vita, ci dice che dalle rivoluzioni più radicali non è mai nato nulla di buono , anzi sono per lo più nate dittature, che hanno sempre pagato coloro che pensavano con esse di tutelarsi .
Ho votato Napolitano e sono grato di averlo potuto fare .

Mino Taricco

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