Montagna

- Lunedì 16 marzo 2009 ore 21
Ceva - Biblioteca civica "A.Beltrand" - Via Pallavicino, 11
tema: "Montagna"

Punti programmatici

1. Stipulare un patto di solidarietà tra la popolazione montana e il territorio provinciale nel suo complesso
2. Coordinare e assistere gli enti locali che governano i territori montani
3. Promuovere e sostenere la questione del rispetto ambientale in montagna
4. Salvaguardare il territorio montano in termini di sicurezza, paesaggio e risorse naturali
5. Sviluppare un’economia integrata, valorizzando le specificità del territorio montano, a partire dal valore culturale delle minoranze linguistiche

Beatrice Rossi ha detto. . .
La Montagna è il luogo più bello che esita, ma pultroppo le Comunità Montane non stanziano abbastanza fondi affinchè la natura venga valorizzata.
A questo proposito voglio citare un luogo a me caro chiamato "Teit" situato nella farzione di Palanfrè a Vernante Cn.
In questo luogo vi sono case che avrebbero bisogno di essere aggiustate, ma pultroppo la strada è quasi inagibile e avrebbe bisogno di essere asfaltata e rimessa un pò aposto.
Con questo commento chiedo che questo luogo,e altri posti in montagna, vengano messo a nuovo al più presto soprattuto nel rispetto di quelle persone che in questo luogo ci sono nati e ci hanno vissuto.

Roberto Colombero ha detto. . .
Diritto allo studio per i giovani delle valli:non è pensabile che un ragazzo/a che voglia continuare a studiare debba essere penalizzato per il suo domicilio. Alzarsi alle 5,30 per andare a Cuneo da Acceglio o Canosio stuferebbe chiunque e non tutti possono permettersi un alloggio in città. La Provincia con le Comunità Montane potrebbe farsi in parte carico dell'affitto di alloggi per gli studenti delle valli cercando di affidare un servizio di "sorveglianza" ad educatori professionisti. Evitiamo di far correre i giovani così tutti i giorni su e giù in pullman per le valli privandoli di tempo libero, socializzazione coi coetanei,ma senza sradicarli dal loro territorio a cui dovranno poi portare un valore aggiunto finiti gli studi.

Roberto Colombero ha detto. . .
NOn credo sia di competenza della provincia, ma può fare da ente promotore: creazione di zone franche montane alla stregua delle già esistenti in Italia ZFU,ovvero le Zone Franche Urbane: sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. Perchè non per la montagna realmente marginale?..ovviamente non Limone.

A., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
problema trasporti è centrale in provincia: il servizio pubblico è totalmente assente in certe zone della provincia. Occorre fare indagini per capire quali tratte e orari possano servire alla popolazione, quindi istituire servizi di trasporto in aree marginali.

M.F., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
Per quanto riguarda l’ambiente, esso è problema e risorsa al tempo stesso. Sia chi vive in montagna, sia chi ne apprezza l’offerta turistica, deve trovare un ambiente adeguato. Rispettare l’ambiente è all’origine della sicurezza: dovrebbe entrare nella testa di chi amministra che quando succede qualche catastrofe in montagna, ne paga tutta la provincia.
Sull’economia, si può incidere con leggi che agevolino l’attività peculiare che la montagna può esprimere.
Circa le minoranze linguistiche, possono rappresentare elementi di crescita per il territorio stesso.

M.R., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
la legge sulla foresta e gli sportelli unici, che dovrebbero esser gestiti dalla provincia; possono diventare un mezzo importante di avvicinamento alle questioni della montagna.

C.B. nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
la ferrovia che collega la val Tanaro con la Francia è un sogno che se diventasse realtà sarebbe bellissimo.

V.P. nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
i problemi della montagna li aveva tracciati in modo preciso già Gian Romolo Bignami, negli anni ’50. In sintesi è lo spopolamento il male endemico della montagna. I problemi di oggi sono prevalentemente legati ai servizi, che quando vengono a mancare creano ulteriore spopolamento. Un esempio concreto: la segnaletica stradale, che è un biglietto da visita ed è di competenza provinciale, è molto migliore nella vicina Francia rispetto alle nostre vallate cuneesi.

E.B., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
la montagna oggi è meno un “mondo dei vinti” rispetto a vent’anni fa. La crisi d’oggi può esser un’opportunità per la montagna. Problemi in montagna ce ne sono soprattutto per le famiglie giovani, con figli in età scolare. Speranza a chi vive in montagna se ne può dare, per esempio, istituendo collegi o residenze a Cuneo città per gli studenti delle superiori che risiedono in montagna. Occorre preparare le amministrazioni per i nuovi insediamenti che la montagna potrà accogliere: ci sono nuove attività economiche, che alcuni giovani vogliono intraprendere. In questo inverno abbiamo visto quanto lo sci-alpinismo si stia sviluppando. Occorre dunque fare investimenti ragionati, puntando su un turismo rinnovato, non solo centrato sull’enogastronomia.

E.B. nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
Mancano ancora uffici turistici che animino i centri di alta montagna 12 mesi all’anno. L’agricoltura montana deve fare attività di produzione e trasformazione, sentendo gli enti locali, in primis la provincia, come vicini e sostenitori. Le minoranze linguistiche non possono esser lasciate come vessilli di singole associazione.

M.F., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
l’argomento “montagna” è trasversale, nel senso che rientra in tutti gli ambiti affrontati nel corso di queste serate. Anzitutto abbiamo provato a pensare ai cittadini che vivono in montagna non come cittadini di serie B. Dunque prima attenzione va data ai soggetti, alle persone che vivono in montagna. Poi c’è da tenere presente l’ambiente e, in terzo luogo, l’economia.
Da terra di confine, con la fine delle dogane, la montagna è diventata cerniera con l’Europa.
I territori di questa Provincia dovrebbero attuare un patto di solidarietà, per far sì che le debolezze della montagna trovino elementi di forza come compensazione. Occorre dunque ripensare il modo in cui eroghiamo i servizi alle persone che abitano in montagna.

M. nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
la frammentazione dei nostri territori potrebbe diventare un’opportunità se le municipalità fossero capaci di federarsi e far sì che la democrazia partecipativa tornasse a esser una realtà sentita. Molti cittadini, specie in montagna, non sanno cosa

E.C., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
campagna d’ascolto va fatta con operatori economici che in montagna ci sono ancora e non sempre si sentono considerati. Occasioni di lavoro si creeranno solo là dove la provincia saprà farsi interlocutore attivo tra le realtà economiche presenti in montagna.

V.F., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
un cenno al tema dei servizi per la montagna: è innegabile il disagio di chi decide di rimanere in territori disagiati e vuole fruire dei medesimi servizi di chi abita in pianura; si veda i sacrifici che fanno, per esempio, i ragazzi delle superiori. Oggi non c’è equità sociale tra i costi che deve affrontare chi sta in montagna e chi abita in pianura.

B., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
la provincia dia una mano a chi si affida economicamente ai prodotti tipici, da tutelare da parte della provincia. Poi c’è la questione delle scuole: la minaccia di chiusura spaventa i pochi abitanti e le giovani famiglie montane.

M.R., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
sottolineo ancora l’importanza della risorsa forestale che può rappresentare un’ancora di salvezza per la montagna. C’è ovviamente bisogno anche però di trasporto ferroviario potenziato e di un disegno razionalizzato del sistema viario (si veda il problema di trasporti creato dall’attività della fonte delle acque S. Anna di Vinadio in valle Stura).

B., nel corso della serata del 16 marzo, ha detto. . .
fonti energetiche alternative (a Garessio c'è il primo parco eolico piemontese) devono esser davvero sostenute e promosse in montagna. C’è bisogno di un ritorno concreto e visibile sul territorio degli investimenti sulle nuove energie che si fanno. I lavori sulla statale 28 richiedono interventi urgenti, anche perché sul versante ligure la strada è molto migliore della nostra.








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