NUOVA INTERROGAZIONE AL MIBACT IN TEMA SABAP

Ho presentato al Ministro dei beni e delle attività culturali del turismo un’interrogazione in commissione per chiarire alcuni aspetti relativi alla riorganizzazione interna del Mibact. Con me ha firmato la collega Chiara Gribaudo.

Il decreto legge n. 66 del 2014, convertito nella Legge 23 giugno 2014 n. 89, in vigore dal 24 giugno ha trasformato il vecchio MIBAC in MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) stabilendo che si dotasse di un nuovo regolamento organizzativo e riducesse le figure dirigenziali, per porre rimedio ad alcuni problemi decennali. Si è previsto inoltre il potenziamento dei collegamenti tra gli uffici operanti tra i settori, così, le Direzioni regionali, trasformate in uffici di coordinamento amministrativo, sono dotate di specifiche funzioni in ambito turistico, per assicurare la massima integrazione tra ambito culturale e ambito turistico. Il 19 gennaio 2016 è partita la seconda fase della riforma che ha dato vita alle cosiddette SABAP ‘Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio’, con aumento dei presidi di tutela sul territorio nazionale. La nuova articolazione ha realizzato una distribuzione di 41 presidi (39 soprintendenze uniche totali e 2 Soprintendenze speciali) definita in base a numero di abitanti, consistenza del patrimonio culturale e dimensione dei territori. 

Nel territorio piemontese, la nuova organizzazione prevede tre sedi: Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, con sede a Torino; Soprintendenza per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, con sede ad Alessandria; Soprintendenza per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, con sede a Novara. Preoccupa la scelta delle dislocazioni territoriali per le sedi uniche per il territorio di Cuneo e provincia: questo territorio rappresenta circa i due terzi del totale delle pratiche di competenza della Soprintendenza del Piemonte sud, ma vede i propri Amministratori, Enti, persone e imprese interessate costretti a riferirsi alla sede di Alessandria. Un vero disagio, visti i collegamenti difficoltosi: il trasporto ferroviario prevede una tratta con cambio alla stazione Torino Lingotto, oppure due cambi, (Fossano e Torino Lingotto), comportando una durata anche superiore alle due ore di viaggio, mentre l’ipotesi di trasporto su gomma dilata i tempi di viaggio.

Crea inoltre forte preoccupazione per un territorio che ha numeri di gran lunga superiori ad altre realtà territoriali dell’area di competenza della stessa Soprintendenza, la revisione degli organici in atto a seguito della riforma, che rischia di inficiare la qualità del servizio. Si è creata una situazione di disparità consistente tra le tre sedi attivate SABAP: Torino aggregherebbe circa 17 figure professionali, mentre sulle sedi alessandrina e novarese si conterebbero soli 4 professionisti, con conseguente difficoltà nello svolgimento delle mansioni basilari, mentre da valutazioni effettuate sul carico di lavoro complessivo, ancora suddiviso tra Torino e resto del Piemonte, il risultato avrebbe evidenziato un’esigenza di organico quasi equivalente». 

Nell’interrogazione chiediamo quindi se il ministro non ritenga opportuno considerare soluzioni alternative, magari prevedendo la possibilità che la provincia di Cuneo si riferisca al capoluogo regionale, essendo più facilmente raggiungibile e soprattutto, ma soprattutto, se non ritenga opportuno comunicare quali siano i criteri di assegnazione provvisoria degli organici nelle sedi Sabap, verificandone il carico di lavoro, con criteri il più possibile oggettivi che, sembrerebbero porre le necessità di un maggior equilibrio tra la sede torinese e le necessità dell’area sud e dell’area nord del Piemonte. 

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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