NUOVA LEGGE ELETTORALE, SENATO e TITOLO QUINTO

La nuova Legge elettorale frutto dell’accordo promosso e coordinato da Matteo Renzi, è  il cosiddetto modello spagnolo corretto con riparto dei voti su base nazionale, con mini-collegi plurinominali provinciali e  premio di maggioranza e doppio turno eventuale.


E’ un sistema che parte da una base proporzionale, anche se ci sarà un consistente premio di maggioranza che permetterà alla coalizione più votata di avere la maggioranza dei seggi.


Il doppio turno garantisce che, in ogni caso, una coalizione avrà il premio e quindi la maggioranza dei seggi. In questo modo potrà governare senza chiedere l’«appoggio» di altre coalizioni come è successo con le ultime elezioni.


Il premio scatterà se una coalizione raggiunge il 35% dei voti, con un premio del 18% che quindi raggiungerà il 53%. Se raggiunge il 36% arriverà al 54%, mentre con il 37% arriverà al 55%, soglia oltre la quale comunque non si potrà andare,  a meno che non corrisponda ai voti effettivamente ottenuti.


Come tutti gli accordi è perfettibile ma è il massimo che in questa condizione è stato possibile ottenere e comunque non è poco e se riusciremo a portarlo in porto farà fare all’Italia un grande passo avanti in tutte le direzioni.


Garantisce governabilità ed alternanza grazie al premio di maggioranza ed il doppio turno, grazie ai collegi piccoli avvicina elettori ed eletti, supera le pluri-candidature che permettevano di optare, certo con le preferenze sarebbe stato il massimo, ma un accordo è sempre il frutto di alcune rinunce da parte di tutti, e Forza Italia era fortemente contraria .


Adesso il Parlamento potrà anche cercare di migliorare il testo ma dovrà farlo cercando di non far saltare l’accordo, che prevede anche l’abolizione del Senato che sarebbe sostotito da una Camera delle autonomie senza elezione diretta e senza stipendi aggiuntivi, e dalla riforma del Titolo quinto della Costituzione, per superare le materie concorrenti tra Stato e Regioni, e chiarire le competenze superando le sovrapposizioni e i ritardi e le complicazioni burocratiche che purtroppo l’attuale assetto istituzionale ha generato.


Sono tre campi su cui ci si gioca il futuro di questo Paese e per questo non possiamo fare passi falsi.


 


In allegato una scheda della Legge elettorale e il testo base per l’avvio della discussione in Commissione Affari costituzionali alla Camera


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