PARERE SUL DLGS OGM

Alla Camera, in commissione Agricoltura, è stato approvato il parere sullo schema di decreto legislativo sulla coltivazione degli organismi geneticamente modificati, gli OGM. 
Il parere attribuisce non più alle singole regioni, ma alla Conferenza Stato-Regioni la decisione se autorizzare o meno la coltivazione di Organismi Geneticamente  Modificati sui loro territori, in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole. 
Attualmente in Italia vige il divieto di coltivare colture geneticamente modificate sul territorio nazionale, ma le misure in essere non incidono invece sulla libera circolazione degli Ogm contenuti nei prodotti.  
Con questa bozza, si pone lo stop a eventuali iniziative nelle singole Regioni da parte di agricoltori rendendo centrale la salvaguardia dell’interesse unitario nella scelta di limitare o vietare la coltivazione di OGM e di evitare conflitti tra singole Regioni o Province autonome sulla base di regole di coesistenza non uniformi, ….. individuando nella Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome la sede per assicurare la leale collaborazione tra le istituzioni nazionali ed istituzioni locali”.
La discussione però resta aperta e complessa: in molti richiedono che l’Italia garantisca il divieto di coltivazione degli Ogm su tutto il territorio nazionale, coerentemente con il parere espresso in sede Ue dall’Italia e come stabilito dalla Corte Costituzionale.
Nel merito della discussione del decreto per l'applicazione della direttiva Ue 2015/412 (che dà agli Stati membri la possibilità di limitare o vietare la coltivazione di Ogm) in molti hanno obiettato che il decreto finisca per compromettere il divieto di coltivazione degli Ogm in Italia. 
In base all'articolo 117 della Costituzione che riconosce la competenza delle Regioni in materia agricola, si determina il rischio che una singola Regione possa decidere di permettere la coltivazione OGM sul proprio territorio. 
Bisogna però considerare che il divieto di coltivazione degli OGM non riguarda solo la competenza in materia agricola, bensì, come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 116 del 2006, anche interessi di rilievo costituzionale, quali la tutela dell'ambiente e della salute. 
Rientrerebbe pertanto tra i reati ambientali la contaminazione da OGM a danno delle altre coltivazioni tradizionali e biologiche, che comprometterebbe così la ricca biodiversità agroalimentare del nostro made in Italy. 
Probabilmente la prossima settimana la bozza del decreto legislativo sarà sottoposta al vaglio del Consiglio dei ministri, aspettiamo quindi gli sviluppi. 


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