PARLIAMO DI CASHBACK, OLTRE I LUOGHI COMUNI

Innanzi tutto cosa è ?
>> Il Piano Cashback è una norma sperimentale che punta favorire i pagamenti digitali, è partito nel mese di dicembre del 2020, in vista delle maggiori spese connesse alla stagione natalizia,  per consentire ai consumatori di recuperare fino al 150 euro, ossia il 10% su una spesa massima di 1.500 euro. 

Il programma prevede il rimborso per gli acquisti effettuati attraverso bancomat e carte di credito presso gli esercenti fisici, incentivandoli quindi, e sono quindi escluse le spese effettuate online.

Il programma, che fa il paio con la Lotteria degli Scontrini al via dal 1° gennaio 2021, punta a spingere l’uso della moneta “elettronica” ed abbattere dunque l’uso del contante con il duplice obiettivo di allineare l’Italia alla media europea e dare un colpo di accetta all’evasione fiscale.

Per maggiori informazioni sul Piano CASHBACK consultare il sito MEF/CASHBACK


Questo meccanismo messo a punto appunto per incentivare l’uso della moneta elettronica allineando l’Italia alla media UE e contrastare l’evasione, è stato osteggiato nel nostro paese dalle forze politiche più populiste e da chi da sempre sostiene che una certa dose di evasione spicciola sia fisiologica.

Nei giorni scorsi in risposta ad una interrogazione alla Camera il Sottosegretario Durigon (ironia della sorte della Lega) ha confermato che il cashback stia funzionando e che continuerà la sperimentazione, anche perché in base alle proiezioni, a sistema si finanzierà da solo, rendendolo quindi sostenibile. Perché il gettito fiscale che ne deriverebbe, contrastando il “nero” e l’evasione,  e aumentando i consumi, arriverebbe a 9 miliardi alla data 2025. 
Per chi fosse interessato è possibile leggere la risposta alla Interrogazione sui verbali della Camera.

Nella giornata di ieri poi il Senato ha votato a larghissima maggioranza un Ordine del Giorno in Aula sul Cashback,  che impegna il Governo a continuare il monitoraggio del programma, eventualmente adottando provvedimenti correttivi, per valutare in modo puntuale costi e benefici in un quadro più generale di “riforma e di modernizzazione in senso digitale del sistema dei pagamenti effettuati al di fuori dell'esercizio dell'attività di impresa, arte o professione”.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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