PENSIERI A PARTIRE DAL QATAR CONNECTION

Non credo ci siano parole capaci di esprimere lo sconcerto che si prova nel leggere ciò che emerge dalle inchieste sui rapporti tra funzionari e Deputati europei e paesi come il Qatar ed il Marocco.

Un senso di nausea profonda e di sconsolato disorientamento di fronte a tanto squallore e a tanto cinismo, e la sensazione che la ricerca del “bene comune” in questi signori e signore si sia totalmente persa per strada.

Che amarezza vedere rappresentanti delle Istituzioni, in cambio di soldi e regali, pilotare decisioni e convenienze, peraltro su temi, quelli dei diritti umani e delle libertà, che si erano invece impegnati a tutelare.

Che amarezza pensare a comportamenti più abbinabili alla Banda Bassotti che alle aule delle Istituzioni. Valigie piene di euro e a sacchi di banconote negli uffici e nelle abitazioni, persone che cercano di trafugarli e il tutto senza il minimo tentennamento etico … che squallore …

Non ho mai pensato che ci fosse qualcuno che potesse rivendicare superiorità etiche, e non credo oggi che la punta dell'iceberg che è emersa in queste settimane sia qualcosa che riguarda un solo partito, anzi credo che a tutti i partiti ciò che è accaduto, a prescindere dalla casacca delle persone coinvolte, chieda una sana riflessione sul rapporto con soldi e potere.

Leggere di regali di vacanze da decine di migliaia di euro, di doni dal valore di migliaia di euro non aiuta sicuramente il rapporto in questa stagione già zoppicante tra politica, Istituzioni e cittadini.

Sono da sempre convinto che tutti coloro che decidono di dare la propria disponibilità al vaglio elettorale dei cittadini per un impegno istituzionale dovrebbero non solo essere onesti e corretti ma abbiano anche il dovere ti tutelare l'immagine e la credibilità delle Istituzioni in cui operano.

Mi è venuta alla mente in questi pensieri l'atteggiamento
che San Paolo richiama nella “Lettera ai Corinzi” (1 Corinzi,
8-9) quando gli viene chiesto se è lecito mangiare la carne dei
sacrifici pagani e lui risponde : “13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne per non dare scandalo al mio fratello".
  In poche parole ci dice che al di la del giusto e dello sbagliato, del lecito e dell'illegale, ad orientare i comportamenti di tutti, ma soprattutto di chi per ruolo o funzione è di riferimento e di servizio ad altri, dovrebbe essere la sobrietà, il rispetto e la delicatezza  di tutti soprattutto dei più deboli e fragili. 

Sarò un po' antico, ma credo che partiti che si sono sempre definiti a sevizio di chi ha meno voce dovrebbero nella preparazione alla loro azione ripartire dai fondamentali dello stile, dei comportamenti, del rispetto della generosità e del sevizio, e solo su questo costruire scelte, programmi ed iniziative di governo. Anche perché ormai abbiamo toccato con mano che questi ultimi senza i primi non rendono credibile nessuna azione e nessuna scelta agli occhi di coloro che si vorrebbe rappresentare. 

Mino Taricco 

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