PER CAPIRE VERAMENTE QUESTI 10 GIORNI DI FOLLIA

Affinché coloro che vogliono possano capire ciò che è successo, e ciò che ci ha portato a questo punto, provo brevemente a sintetizzarlo per punti:

- da qualche mese, complici i sondaggi che li davano in continuo calo, Lega e 5 Stelle avevano iniziato a muoversi cercando visibilità e distinguo continuo su singoli temi per sperare di recuperare qualche punto nei sondaggi, la Lega tornando a cavalcare i migranti, i taxisti ed i balneari, oltre a chiedere l'abolizione del reddito di cittadinanza che loro stesso nella stagione giallo-verde avevano istituito, ed i 5Stelle sui rigassificatori, sulla gestione dei rifiuti e del termovalorizzatore, e sul fatto che non si sentivano valorizzati come apporto programmatico nella coalizione che sosteneva il Governo;

- la Lega nella convinzione del suo segretario che il tempo giocasse a favore di Fratelli d'Italia, che essendo all'opposizione continuava a rubarle consensi, e mal sopportando la fermezza con cui il Presidente Draghi tenesse la barra dritta sulle riforme senza cedere ad accordi di mediazione di basso profili, stava aspettando l'occasione per poter staccare la spina al governo ormai da un paio di mesi;

- il movimento 5 Stelle ha pensato bene sul decreto Aiuti di far mancare il proprio voto di fiducia spiegando nella dichiarazione di voto che pretendeva più rispetto, ritenendo di non essere stato tenuto in sufficiente considerazione, anche perché erano il partito di maggioranza relativa. Su questa decisione si è aperta una grande discussione interna allo stesso Movimento che ha portato a numerose fuoriuscite dallo stesso;

- il Presidente Draghi ha subito chiarito che non avrebbe ceduto a ricatti,  e che l'attività di governo avrebbe potuto continuare fino alla conclusione ordinata della legislatura, anche rivedendo e riconcordando il programma e la cadenza delle cose da fare, ma chiarendo che il “governo poteva solo essere di unità nazionale", essendo un governo non eletto dai cittadini, che quindi traeva da questa “unità nazionale” la sua legittimazione;

- il movimento 5 Stelle non ha votato la fiducia sperando ingenuamente in questo modo di ottenere maggiore visibilità e rispetto, e si è mosso nella convinzione che tanto non si andava a votare, e che al massimo si potesse arrivare ad un loro appoggio esterno uscendo dal governo, senza tenere in conto che il Presidente Draghi aveva chiarito che non avrebbe accettato cambi di compagine, e sottovalutando il fatto che la Lega stava solo aspettando il pretesto per poter rompere potendo tentare di dare la colpa ad altri;

- in questo quadro per puro calcolo elettorale Forza Italia pur con forti divisioni interne ha deciso di legare i propri destini a quelli della Lega;

- nella giornata di mercoledì di fronte al nuovo rifiuto dei 5 Stelle di votare il sostegno al Governo, e di fronte alla condizione posta dal centrodestra di disponibilità al sostegno di un governo solo se senza i 5 Stelle, il Presidente Draghi, pur avendo ottenuto la fiducia (dal solo centrosinistra e quindi anche nei numeri insufficiente), ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica che non ha potuto far altro che sciogliere le Camere e indire nuove elezioni;

- in estrema sintesi i 5 Stelle hanno cercato di giocare con il Governo per recuperare consenso, e la Lega portandosi al seguito Forza Italia, ha colto al balzo l'occasione per far saltare il banco e arrivare alle elezioni anticipate, sperando di guadagnarne in consenso e numero di eletti alle prossime elezioni.

E tutto questo nonostante oltre 2000 Sindaci, le rappresentanze dell'imprenditoria, della cooperazione del sindacato, del
terzo settore
, dello sport e di tutti i mondi vitali del paese, avessero chiesto che il Governo presieduto da Mario Draghi fosse messo nella condizione di poter continuare il suo lavoro.

Mino Taricco utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento