PER RISPONDERE AL CAPO DELLO STATO
Il Presidente della Repubblica ha chiesto alle forze politiche che “conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica”, e io credo che abbia fatto bene.
Ma è evidente che un governo per operare efficacemente dovrà compiere delle scelte, e queste inevitabilmente staranno entro un orizzonte di progetto e di programma, che dovrà essere almeno per le linee portanti condiviso dalle forze che sosterranno il governo.
Per questo non credo che potrà essere un governo di tutti, anche se quasi tutti adesso sembrano voler entrare.
La Lega e Fratelli d’Italia hanno una idea antitetica a quella del governo uscente sulla nostra appartenenza all’Europa e ad i suoi valori, hanno sull’idea di solidarietà economica e sociale, interna ed europea, e quindi anche di modello fiscale una storia e un lessico anche recentissimo che rende difficile immaginare di poter condividere in toto lo stesso progetto. Non per nulla non hanno votato a favore della attuale Commissione europea e del suo programma, non a caso sono stati sempre fieramente avversari dell’Europa, invece di scegliere una convinta appartenenza, per poter lavorare da dentro al cambiamento, come invece hanno in quest’ultimo anno le forze che sostenevano il governo uscente. In ogni caso vedremo presto.
Toccherà infatti al Presidente incaricato Mario Draghi, alla luce dei colloqui in corso, fare nei prossimi giorni la sintesi e le conseguenti proposte. Le aspettiamo con grandissima fiducia.
In ogni caso la sostanza dell’appello del Capo dello Stato a sostenere il Governo nelle sfide che sarà chiamato ad affrontare la potremo mettere in pratica nel lavoro concreto, sul merito dei provvedimenti nelle Commissioni, e nel perseguimento degli obiettivi dei territori. La collaborazione di tutti, come abbiamo cercato di fare anche in questi anni, e come peraltro dovrebbe essere sempre, per rendere migliori, più chiari, più semplici e più immediatamente attuabili, i provvedimenti necessari a tamponare l’emergenza e a rilanciare, anche grazie ai fondi europei, le speranze e le prospettive del Paese.